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Napoli – Angsa Campania ha sempre sostenuto che la inclusione dei disabili passa innanzitutto da una scuola che metta al centro la pedagogia speciale per i disabili intellettivi. Nessun assistente, nessuna presa in carico sanitaria puó assicurare dai 3 fino alla maggiore età l’inclusione dei disabili se non la scuola. Angsa Campania ha quindi avviato con determinazione una campagna di sensibilizzazione, anche attraverso corsi di formazione forniti con la piattaforma Sofia (MIUR) in merito alle tecniche ABA e CABAS. Proprio il 30 partirà l’ennesimo corso per insegnanti, un corso che fornisce le competenze che attualmente i Poli Formativi dell’USP non riescono ad erogare.

Ma contemporaneamente Angsa Campania ribadisce che ogni inerzia amministrativa, legislativa (fino al livello di decreti attuativi) non puó fermare il diritto ad una istruzione, un diritto che passa attraverso insegnanti, prima di tutto. Nel 2018, i Giudici di Palazzo Spada avevano messo un importante tassello sul lungo e difficile cammino dell’inclusione scolastica: “l’insegnante di sostegno per non ridursi ad una mera ed inutile presenza, in quanto non idonea a favorire l’integrazione e l’inserimento del disabile nel contesto scolastico, deve possedere competenze tecniche e professionali specifiche che consentano l’efficace ed ottimale espletamento della sua funzione“.

A poco più di un anno dalla sentenza n.5851/18 del Consiglio di Stato, il Tar della Campania ha intimato all’Amministrazione scolastica di elaborare, a favore di un bambino autistico, il Piano Educativo Individuale assegnando, nelle more, le ore di sostegno settimanali con docente specializzato anche in possesso di competenze tecniche professionali specifiche sulla metodologia ABA. Ció rende Angsa Campania ancora più determinata a richiedere la giusta formazione e preparazione degli insegnanti di sostegno, oltre che curriculari.