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Il Covid-19 ha avuto un impatto semplicemente devastante sulla vita di milioni di persone, da tanti punti di vista differenti. Si pensi, in tal senso, alla drastica riduzione delle libertà personali vissuta dalla stragrande maggioranza di noi, oppure alla reinvenzione di nuovi rapporti sociali all’insegna di distanziamento e dispositivi di protezione individuali. Lo stesso discorso riguarda il mondo del lavoro, con l’introduzione dello smart working e i tanti, troppi posti di lavoro persi a causa della crisi. Come è facile intuire, il coronavirus ha provocato delle conseguenze anche nel mondo finanziario ed è per questo che, con una quarta ondata potenzialmente in arrivo, gli investitori sono letteralmente in stato di allerta.

Infatti, come indica il wiki sul trading, messo a disposizione dal portale Tradingonline.wiki, questo è il momento per studiare tutte le previsioni relative ai mercati finanziari, in maniera tale da orientare al meglio le proprie operazioni. Si tratta di un passaggio fondamentale per studiare l’andamento degli asset, così da individuare quelli migliori su cui puntare. Da questo punto di vista, è opportuno guardare ai segnali di trading.

Come funzionano i segnali di trading

 

I segnali di trading sono delle previsioni finanziarie a tutti gli effetti: studi di settore che partono dall’andamento passato di un asset, per fornire indicazioni plausibili sulla sua quotazione futura. Per capire i segnali di trading occorre innanzitutto capire quali siano le leve che, tendenzialmente, muovono il valore di un asset. La prima è sicuramente la cara, vecchia legge della domanda e dell’offerta: più i trader e i mercati si dimostrano interessati verso un bene, più il suo valore continua a salire; allo stesso modo, se l’interesse cala, cala anche la quotazione. Detto questo, ci sono tanti altri aspetti da tenere in considerazione.

In certi casi infatti i segnali di trading vengono realizzati addirittura aprendo i libri contabili delle società quotate in Borsa: questo vuol dire, ad esempio, raccogliere informazioni sui bilanci della società in questione, sui suoi margini, sulle sue eventuali posizioni debitorie e, soprattutto, sulla sua posizione nel mercato rispetto ai competitor. Talvolta la preparazione dei segnali di trading coperta addirittura un’attività giornalistica/investigativa. In tal senso si pensi al lancio di un nuovo prodotto/servizio da parte dell’azienda presa sotto esame: un evento extra-mercato, che però potrebbe avere ripercussioni importanti sulla quotazione del titolo. 

Quali sono i settori da monitorare

 

Secondo diversi analisti, i settori da tenere sott’occhio durante una possibile quarta ondata di Covid-19 potrebbero essere proprio quelli che hanno mostrato le prestazioni migliori durante il biennio passato. Da questo punto di vista il settore tecnologico è senza ombra di dubbio quello che ha resistito meglio alla pandemia da coronavirus. Molti asset tecnologici sono addirittura riusciti a centrare il celebre “effetto Rally”: una condizione finanziaria che prevede una crescita tale da colmare e superare eventuali perdite precedenti.

Ovviamente, quando si parla di settore tecnologico, si pensa soprattutto alle “big five” racchiuse nell’acronimo FAANG: una parola ben nota agli investitori internazionali, che racchiude al suo interno le iniziali di cinque colossi dell’innovazione. Il termine FAANG fa infatti riferimento a Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google: società altamente tecnologiche che hanno superato nel migliore dei modi le difficoltà figlie del Covid-19. Società che dunque sembrano avere tutte le carte in tavola per continuare a performare nel mercato anche nel caso in cui la situazione sanitaria dovesse aggravarsi nuovamente.