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Il pensiero comune è che usciremo dalla pandemia solo quando avremo un’arma a nostra disposizione. Quella luce in fondo al tunnel indicata da molti si chiama vaccino e la corsa per riuscirne a svilupparne uno contro il covid-19 è partita da tempo. La linea del traguardo si intravede e dopo Pfizer e Moderna, si iscrive anche un terzo concorrente cinese.

Dal Paese asiatico giungono notizie incoraggianti in merito al “CoronaVac“, un vaccino basato su virus SARS-CoV-2 inattivato. Le prime sperimentazioni farebbero propendere verso l’ottimismo. Testato su 700 individui tra i 18 e i 59 anni, i risultati hanno evidenziato un vaccino sicuro e capace di di indurre rapidamente la produzione di anticorpi dopo due somministrazioni. A divulgare i dati è stata la rivista The Lancet Infectious Diseases, che sottolinea la necessità di ulteriori sperimentazioni durante la fase 3 per verificare se la concentrazione di anticorpi indotta da CoronaVac sia sufficiente a prevenire l’infezione e se il vaccino funzioni anche negli anziani.

Dall’America, intanto, Pfizer ha alzato la percentuale del proprio vaccino, portandolo a un’efficacia del 95%. L’azienda a stelle e strisce ha sottolineato che non ci sono stati effetti collaterali gravi. Ulteriori dati raccolti hanno mostrato che il vaccino ha prevenuto le forme sia lievi che gravi di Covid-19 ed è risultato efficace al 94% negli anziani, più vulnerabili allo sviluppo di Covid-19 grave e meno propensi a una piena risposta ad alcuni tipi di vaccini.