- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Il periodo che in Italia si è da poco concluso ha rappresentato senza ombra di dubbio un momento storico di primo piano. Era dal secondo dopoguerra che gli italiani non si vedevano costretti a restare in casa. La differenza, questa volta, è stata nel nemico: se prima erano i bombardamenti aerei, visibili e percepibili, ora è stato un virus, invisibile ed impercettibile, a mandare in crisi una intera società. Questo ha significato anzitutto una serie di cambiamenti. E in prima istanza cambiamenti di abitudine.

Non tutte le crisi vengono per nuocere, insomma. Intanto però qualcosa non è cambiato: si tratta della tendenza tutta italiana a risparmiare. Esistono ovviamente delle deroghe, ma gli italiani si confermano popolo di risparmiatori, così come emerso da una indagine a firma dell’Istituto di Ricerca mUp Research, recentemente analizzata da Gaming Insider

La ricerca è stata condotta a pochi giorni dall’avvio della quarantena. E ha confermato un’altra tendenza, quella delle spese irrinunciabili: shopping, viaggi e tecnologia continuano ad essere interessi imprescindibili per gli italiani. Difatti dieci milioni di italiani spendono regolarmente i propri risparmi per i viaggi, di gran lunga la spesa più gravosa sui portafogli.

Tra le spese irrinunciabili tanto spazio alle nuove tecnologie, un must per quasi dieci milioni di italiani. Sul podio anche il vizio per antonomasia, tipico della Penisola, da Nord a Sud: il fumo. Le sigarette sono acquistate regolarmente da 9,2 milioni di italiani di età e sesso variabile, seppur la spesa di prodotti da tabacco resti fortemente vincolata all’età anagrafica. Sono questi tre i settori più inflazionati in Italia ma scorrendo questa classifica virtuale se ne notano tanti altri.

Uno di questi è lo shopping, seguito a ruota dalla cura per il corpo, la cena al ristorante e la passione per il vino. Lo shopping è un obbligo per il 18,9% del campione intervistato. Nella fattispecie è l’e-commerce ad andare per la maggiore, aumentato a dismisura durante il periodo del lockdown, soprattutto per il 24,5% del campione, di sesso femminile. Lo stesso e-commerce è destinato a crescere del 55% entro la fine del 2020.

Il 15.7% del campione non sa dire di no ad un buon ristorante ed un altro 12,8% sostiene invece che la cura del corpo sia fondamentale. A pensarlo è una vasta maggioranza di sesso femminile. Buone nuove anche sul fronte della cultura e dell’intrattenimento, interessanti per circa 4,9 milioni di italiani che regolarmente spendono i propri risparmi per spettacoli, esposizioni, mostre.

Dal fronte delle spese rinunciabili, invece, emerge che solo 1,7 milioni di italiani hanno un debole per le auto sportive, che non sono necessarie per il 4.6% del campione. Pochi investimenti anche per lo sport, interesse per uno spaurito 7% di rispondenti. Spazio, tra i dati, anche per il gioco d’azzardo, tra lotterie e scommesse: sono 3,9 i milioni di italiani che tentano di sfidare la fortuna (l’8,8% del campione). Giocano per la maggiore gli uomini (14,2%), perlopiù al Sud (10,7%) del campione.