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“A 24 ore dall’apertura delle urne, i “professionisti della legalità” di sinistra si svegliano e invocano controlli e vigilanza però non su tutti i Comuni al voto, come sarebbe naturale, ma solo su Torre del Greco e Pomigliano d’Arco. Un appello che assomiglia tanto alla favola della volpe e l’uva. Un tentativo inaccettabile, nel giorno del silenzio elettorale, di condizionare il voto sostituendo alla proposta e alla dialettica politica l’arma spuntata della calunnia e della diffamazione“.

A dirlo è Annarita Patriarca, deputato di Forza Italia e commissario provinciale del partito.

A sinistra per anni, sono stati abituati a guardare col binocolo in casa d’altri, dimenticando però di controllare nel giardino di casa propria e ritrovandosi con vicende, come lo scioglimento per mafia di Torre Annunziata, che rappresentano il cortocircuito perfetto tra ciò che predicano e ciò che praticano. Lo choc di veder capitolare una propria roccaforte, evidentemente, non è stato ancora superato e per questo provano a dimenticare attaccando strumentalmente gli altri”.

Peraltro, magistratura e forze dell’ordine non hanno alcun bisogno di essere sollecitati nell’attività di controllo del territorio – prosegue la deputata azzurra –. Anzi, questa continua richiesta di interventi da parte della sinistra sembra quasi una sorta di sfiducia latente nei confronti di leali e onesti servitori dello Stato. Noi siamo convinti, e lo ribadiamo con convinzione, che magistratura e forze dell’ordine assicureranno il regolare svolgimento del momento elettorale senza zone d’ombra non solo a Torre del Greco e a Pomigliano d’Arco ma anche a Quarto, Cercola e a Marano e in tutti gli altri centri chiamati al rinnovo delle Amministrazioni locali”.

Il giustizialismo urlato e il tintinnare di manette sono tristi ricordi di un’epoca passata che ha provocato danni giganteschi alla nostra democrazia – continua l’esponente forzista –. Sistemi che la sinistra ha usato fino a logorarsi essa stessa. Oggi, per fortuna, i cittadini hanno compreso la dinamica infernale innescata da questa modalità indegna di battaglia politica e ne hanno preso le distanze bocciandone i vessilliferi più accaniti. Non accettiamo lezioni di moralità e di legalità dalla sinistra e rigettiamo con sdegno la pratica di sparare nel mucchio, senza fare nomi e senza prendersi la responsabilità di denunciare pubblicamente, per ammantarsi di legalità solo in occasione delle elezioni. Fino a un mese fa, dov’erano e che cosa facevano tutti questi rabdomanti della illegalità?”.