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Un minuto di raccoglimento. Dovuto. Un fine settimana di forti emozioni quello vissuto sui campi del calcio e del futsal dilettantistico. Ad Amalfi il centro nevralgico: lì, Fabio Borgese coltivava la sua grande passione, il calcio a cinque. Il giovane, a seguito di una innocua caduta, si era recato presso l’ospedale di Castiglione, da cui era stato dimesso senza evidenti problemi. Poi, il tragico epilogo: lo svenimento in casa, forti dolori al petto. La corsa della moglie presso il presidio ospedaliero dove, dopo i vani tentativi di rianimazione, Fabio non ce l’ha fatta, lascia la moglie e la piccola figlioletta.

Il momento del ricordo, quello più toccante e sentito, è giunto prima della gara di campionato di calcio a 5 tra l’Ancora, il sodalizio di cui Fabio faceva parte, e il Paestum. A centro campo, con l’ingresso delle squadre accolte dall’applauso del pubblico, hanno preso posto il presidente regionale della Figc Campania, Salvatore Gagliano, il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, Stefano Salviati dirigente federale di calcio a 5, e i rappresentanti del centro Monsignor Marini.

Basta vedere quanta gente ha voluto tributargli l’ultimo saluto per capire la qualità dell’uomo, non dell’atleta. Non gli è riuscita l’ultima parata ma potrà certamente dire a chi di dovere di aver dato il massimo su questa terra.