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Salerno – “Sono stati attimi terribili di tensione e litigi verbali che non dovrebbero succedere a nessuna famiglia”. È Camillo Melchiorre, il papà di Antonio, il  ragazzino di 12 anni salernitani aggredito da un gruppo di ragazzi per questioni di tifo calcistico. La vittima indossava una mascherina della salernitana ed una maglia con la scritta della squadra granata ed è stato accerchiato da una ventina di ragazzi che lo hanno costretto a togliere quanto indossava. Il gruppo ha utilizzato anche delle mappe sul cruscotto delle auto per invitare il ragazzino e la famiglia ad uscire da un negozio dove gli stessi avevano tentato rifugio e dal quale sono usciti soltanto dopo aver tolto gli oggetti che avevano scatenato la rabbia dei tifosi metelliani. È da tempo che tra le due tifoserie non corre buon sangue. 

Purtroppo a malincuore ho dovuto fare un patto d’onore con tutti  loro per far uscire mio figlio Antonio dal negozio dove stava piangendo senza fermarsi, mio figlio Antonio si è dovuto spogliarsi davanti a certe persone per poi mettersi un’altra maglietta” racconta il padre “purtroppo nel 2022 esistono ancora queste cose credo che la città di Cava de Tirreni non meriti assolutamente questi personaggi che la mortificano”. Tantissime nel frattempo le attestazioni di solidarietà alla famiglia. Non solo il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ma anche il primo cittadino di Cava de’ Tirreni,  Vincenzo Servalli.