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Marsicovetere (Pz) – In data odierna, al termine delle indagini coordinate da questa Procura della Repubblica e delegate al locale N.A.S. Carabinieri, unitamente alla Compagnia di Viggiano, è stata data esecuzione all’Ordinanza del G.I.P. di Potenza applicativa della misura cautelare degli arresti in carcere di:
1. RAMAGNANO Nicola nato a Marsicovetere (PZ) il 27/11/1971 e residente in Viggiano (PZ);
2. VARALLO Romina nata a Polla (SA) il 20/05/1976, residente in Marsicovetere (PZ);
gestori della struttura di accoglienza per anziani denominata “Casa Alloggio Ramagnano Nicola” operante in Marsicovetere.
Il procedimento traeva origine dal decesso di una anziana ospite della casa alloco per anziani gestita dalla coppia Ramagnano-Varallo, nel Comune di Marsicovetere avvenuto nel mese di settembre del 2020, riscontrata affetta postmortem da COVID 19, cui seguivano una serie di 21 decessi, per la medesima causa, sia di 17 ospiti di tale struttura, nonché 5 ospiti di altra struttura di Brienza – denominata San Giuseppe gestita dalle Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore – presso la quale era stata trasferita abusivamente un ospite della struttura in cui si era sviluppato l’originario focolaio epidemico.
A seguito di tale evento questa Procura disponeva accertamenti delegati al NAS di Potenza ed alla Compagnia Carabinieri di Viggiano riguardanti la gestione della “Casa Alloggio per Anziani Ramagnano Nicola”, i cui esiti evidenziavano un vasto focolaio di COVID-19 che coinvolgeva quasi tutti gli ospiti e operatori della casa. Le indagini, condotte con l’ausilio anche di accertamenti tecnici (intercettazioni telefoniche), OCP (osservazione controllo pedinamento) ispezioni dei luoghi, acquisizione di documentazione sanitaria, escussione di parenti degli anziani ospiti e dei dipendenti della struttura di accoglienza e, non ultimo, dettagliate consulenze tecniche, hanno permesso di gravi indizi di reato a carico dei predetti indagati per 22 omicidi colposi, epidemia colposa e circonvenzione d’incapaci.

Infatti le investigazioni hanno dato modo di appurare un quadro di assoluta inadeguatezza della struttura che, per ragioni economiche e di profitto, ospitava il doppio delle persone fragili e risparmiava su tutte le più elementari procedure anti-covid.

Nella struttura, autorizzata per ospitare 22 anziani, in realtà ne venivano fisicamente individuati 49, “depositati” in ogni angolo, compresa la sala mortuaria. Il conteggio degli ospitati era complicato perchè si è riscontrata la sistematica falsificazione della documentazione di registrazione in entrata e in uscita. Non era stata rispettata alcuna disposizione anti-covid: c’era mancanza totale di dispositivi DPI; in presenza di epidemia accertata all’interno della struttura, non sottoponevano a tampone un’anziana ospite, trasferendola in altra casa di riposo a Brienza, dove si diffondeva altro focolaio. Nonostante il sequestro della casa alloggio di Marsicovetere, erano state attivate abusivamente altre due strutture, individuate e chiuse. I reati contestati sono: cooperazione in epidemia colposa, cooperazione in 22 casi di omicidio colposo e circonvenzione di incapaci.