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Salerno – A San Rufo, il giorno 26 luglio rimarrà sicuramente impresso nella mente di tutti. Dopo mesi di siccità, un break temporalesco ha provocato un disastro. Una fitta ed intensa pioggia cominciata a cadere nel tardo pomeriggio di mercoledi, intensificatasi col passare delle ore sino a quando fango e detriti hanno invaso tutto il territorio comunale. Un fiume in piena ha causato addirittura una frana che, staccatasi dalla montagna che sovrasta il piccolo centro, ha trascinato ogni cosa. L’attesa breve, ma intensa ondata di maltempo è dunque arrivata. Un nubifragio previsto e diramato anche dai bollettini della Protezione Civile Regionale Campania. Una situazione davvero drammatica con tantissimi cittadini che armati di ogni attrezzo utile hanno provveduto a ripulire garage e scantinati, oltre a ripulire le strade. Un duro lavoro durato quasi tutta la notte. Un esercito di volontari che uniti hanno cercato di risolvere l’imprevista sciagura. Un evento che in tanti addebitano ai numerosi incendi che hanno avvolto la montagna sovrastante che ha praticamente distrutto ogni albero di alto fusto. L’assenza della folta vegetazione ha purtroppo fatto avviare a valle un fiume in piena fatto di acqua, cenere, fango e legname vario. In soccorso sono sopraggiunti i vigili del fuoco. Anche gli operai della Comunità Montana oltre che al personale volontario della protezione civile di San Pietro al Tanagro, di San Rufo e di Padula. In prima linea il sindaco che ha coordinato le operazioni per permettere di liberare la strada principale del paese invasa dall’enorme frana che trascinando anche tronchi semi bruciati hanno colpito diverse automobili che in quel momento transitavano lungo la Strada Statale 166 degli Alburni che collega il Vallo di Diano al Cilento interno. Una nota degna di essere sottolineata è che a rimpinguare l’esercito degli spalatori sono stati anche gli ospiti del centro Sprar. Ospiti di colore tanto bistrattati e non voluti. I migranti hanno lavorato sodo, ringraziando per l’ospitalità in questo modo l’intera comunità sanrufese. Un’abitazione è stata invasa quasi del tutto dai detriti staccatisi dalla montagna. Una forza inaudita che con la pressione raggiunta e la velocità hanno abbattuto un muro invadendo l’intero piano terra. La donna che vi abitava è stata costretta ad arrampicarsi su una finestra per mettersi al sicuro. Tanti i danni a cose, quali mobili, elettrodomestici, oltre che a generi alimentari. Purtroppo una nefasta previsione puntualmente si è avverata. Massi di ogni dimensione si sono abbattuti sull’arteria coinvolgendo anche le vetture in transito bloccandole ed in diversi casi anche spostandole con enorme spavento per gli occupanti. Scene che in tanti hanno commentato di avere soltanto visto in televisione e che mai si sarebbero sognati di viverle in prima persona. I danni sono ingenti per diverse famiglie, ed i tanti che avevano benedetto le nuvole nere si sono purtroppo dovuti ravvedere. Numerosi abitanti puntano il dito verso i criminali che da settimane si sono adoperati ad incendiare i folti boschi e le enormi coste facendole diventare brulle e quindi friabili. I Carabinieri della caserma di Polla insieme al personale Anas hanno provveduto alla chiusura dell’arteria e ad interdire il traffico ad ogni messo, se non a quelli di soccorso.