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Salerno – “Luci d’Artista? Credo sia arrivato il momento di rimodulare l’evento. Di pensare ad un nuovo format, magari più breve ma più performante, d’intesa con gli operatori delle categorie maggiormente coinvolte”.

Non cede a giri di parole, Rino Avella. Storico socialista, il 3 e 4 ottobre è stato rieletto al Consiglio Comunale con 892 preferenze. In quei banchi ha già seduto, così come sullo scranno più alto di assessore alla mobilità quando il sindaco era Mario De Biase.

Conosce bene l’evento ‘Luci d’Artista’ sia perché ad esso fu conferito decisivo impulso con l’allora assessore municipale al Turismo Enzo Maraio oggi segretario nazionale del Psi, sia in quanto la kemesse fu per anni valorizzata in giro per l’Italia e l’Europa dall’Ente Provinciale per il Turismo di cui Rino Avella è stato longevo e proficuo amministratore.

Il ceck fatto quest’anno non lo soddisfa. Avella ha trovato una manifestazione stanca, alquanto ripetitiva e con livelli di attrattività attestati ai minimi storici.

Dice: “Parlo con molti operatori della ristorazione, del commercio e del settore ricettivo, in particolare extralberghiero. Il rinvio della data di inizio, seppure poco significativo per altri, per loro ha invece rappresentato una mazzata in un periodo già molto difficile. Alcuni hanno dovuto restituire i soldi delle prenotazioni, intanto impegnati per portare avanti le aziende. Lo slittamento senza preavviso li ha spiazzati. Così come disorientati sono sembrati i turisti venuti in città proprio per l’occasione.

La verità è che in un’attività commerciale, ogni rinvio o imprevisto è un costo. I tempi della burocrazia non sono quelli del commercio o di altri settori economici.

Auspico allora un ulteriore sforzo di sostegno e coinvolgimento del Comune verso le attività commerciali e gli operatori del comparto turistico.

Il contributo delle associazioni di categoria può risultare determinante per rinvigorire l’evento e per rilanciarlo nel prossimo futuro. 

Con il confronto istituzionale sarà possibile addivenire a soluzioni condivise, conciliando la vocazione turistica e le esigenze dei residenti, dei commercianti e delle attività lavorative”.

L’analisi continua: “Luci d’Artista fu una felice intuizione. Contraddistinse la trasformazione e la crescita di Salerno. Ogni grande evento suscita inevitabilmente un fisiologico contrappeso tra vantaggi e disagi.

A limitare questi ultimi è sempre stato determinante il senso civico e di responsabilità dei salernitani che con le ‘Luci’ si sono visti ridurre spazi e servizi.

L’ ultima edizione è stata doverosamente austera, considerata l’emergenza sanitaria.

Grazie a una larga copertura vaccinale potrà ritornare ad essere un’occasione di socialità e un’opportunità per commercio, strutture ricettive e tanti altri operatori economici”.