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Nocera Inferiore (Sa) – Bancarotta fraudolenta con danno patrimoniale di rilevante gravità e malversazione in pregiudizio dello Stato. È l’accusa nei confronti di imprenditori salernitani attivi nel settore edile e nella gestione di strutture ricettive. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni immobili, quote societarie e rapporti bancari per un valore di 1.758.558 €.

A seguito di attività di indagine condotta dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, presso la procura della Repubblica di Nocera Inferiore, e coordinata dal sostituto procuratore Angelo Rubano si è accertata la commissione di reati fallimentari da parte di C.F. e C.N., industriale attivi nel settore edile e nella gestione di strutture ricettive attraverso la società fallita Archi Glass service Srl, la Farò Srl, la Frama Srl, e la Forlesa stl, quest’ultima già riconducibile alla famiglia Forino, sul cui suolo fu edificata la struttura alberghiera, amministrata dagli indagati, le cui vicende furono già oggetto di approfondimento nell’ambito di indagini svolte dalla DDA di Salerno sulla base, tra l’altro, di dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Antonio e Rosario Forte, riscontrate da successive acquisizioni documentali che tuttavia all’epoca non si concretizzarono in specifiche imputazioni a causa del decorso della prescrizione.

Nel corso delle indagini, culminate nell’adozione dei provvedimenti di sequestro oggi eseguiti, si accertava in particolare che C.F. e C.N., il primo liquidatore ed il secondo socio amministratore di fatto della società fallita-beneficiaria di un contributo ministeriale complessivo di 1.821.431,82 mila euro per un progetto da realizzarsi in collaborazione con un Dipartimento universitario, al fine di procurarsi un ingiusto profitto e comunque di recare pregiudizio ai creditori, distraevano liquidità dell’attivo fallimentare effettuato versamenti in favore delle altre società con diverso oggetto sociale, rientranti nella loro sfera di controllo. Oltre al denaro oggetto di detti versamenti, venivano distratte dall’attivo fallimentare attrezzature e beni materiali il cui totale ammonta a 1.758.558,72 euro.  Gli elementi raccolti durante le indagini hanno comprovato la mancata destinazione dei fondi ricevuti al fine prestabilito facendo perfezionare oltre la bancarotta fraudolenta, il reato di malversazione ai danni dello Stato.