Castelnuovo di Conza. Taglio del nastro ieri sera, al parco della memoria, il belvedere con annessa area storica archeologica e religiosa sita a ridosso tra il centro storico e il moderno centro abitato della cittadina di Castelnuovo di Conza.
Area storica estesa per circa un ettaro del paesino dell’Alto Sele che, attraverso i suoi ruderi, tutti illuminati con circa 50 punti luce, racconta dei primi insediamenti abitativi castelnovesi distrutti dal terremoto che il 23 novembre 1980 rase al suolo i comuni del cratere salernitano e recuperati grazie ad un finanziamento pubblico di oltre mezzo milione di euro di cui proprio il Comune di Castelnuovo di Conza ne è stato beneficiario e che ha visto tre anni fa l’avvio dei lavori di recupero del borgo antico. Lavori ultimati ieri, con il taglio del nastro.
Alla cerimonia di inaugurazione del parco della memoria , presieduta dal presidente della Provincia di Salerno, Francesco Alfieri, dal sindaco di Castelnuovo di Conza, Francesco Di Geronimo, e dagli amministratori dei comuni salernitani, il primo cittadino ha sottolineato –“l’importanza del recupero dei ruderi del parco della memoria quale testimonianza della salvaguardia dell’identità e della storia del popolo castelnovese”.
Tre anni, questo è il tempo impiegato dall’impresa Di Geronimo Gerardo srl di Santomenna , ditta esecutrice dei lavori, per effettuare il completo recupero del parco della memoria, la cui opera è stata diretta dall’architetto Michele Carluccio e che conta: l’area ruderi dei vecchi insediamenti abitativi, la cripta della Madonna della Petrara, il portale in segno di devozione e atto di affidamento del popolo a Dio e il belvedere che affaccia sui comuni dell’Alta Valle del Sele, attraverso un percorso storico-naturalistico, che attraversa e collega la chiesa di San Nicola con il Castello con l’area della ex Madonna della Petrara, divenendo il simbolo di collegamento viario strategico tra il Mare Tirreno e il Mare Adriatico.
“Un momento storico – dice il sindaco Francesco Di Geronimo – nato con l’obiettivo di recuperare l’identità del nostro paese e della nostra gente che da oggi si riappropria di uno spazio importante che racconta la storia della nostra terra e che diventerà anche dentro di eventi e manifestazioni culturali, oltre che punto di osservazione della Valle con il belvedere che offre un panorama mozzafiato”.