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“I fatti non sussistono”. Con questa motivazione il giudice monocratico della prima sezione penale del tribunale di Salerno, Domenico Diograzia, ha assolto l’ex sindaco del comune di Controne, Nicola Pastore, l’ex dipendente comunale e Rup, Umberto Pastore, e l’ex revisore dei conti di Palazzo di Città, Stefano Raeli, dall’accusa di concorso in falsità ideologica per alterazione del bilancio.
La vicenda risale al 2012 quando la minoranza consiliare denunciò l’allora sindaco di Controne, Nicola Pastore, il responsabile Rup, Umbero Pastore, e il revisore dei conti, Stefano Raeli, per una presunta alterazione del bilancio mediante l’adozione e l’approvazione di presunte delibere fittizie che avrebbero aumentato le ore di straordinario di lavoro del Rup a Palazzo di città, avvantaggiando così il dipendente comunale. Approvazione a cui, secondo l’accusa si sarebbe aggiunta, da parte del revisore dei conti, una fittizia attestazione di un presunto residuo di 37mila euro.
Accuse che portarono i gli indagati Nicola e Umberto Pastore difesi dall’avvocato cassazionista Pietro Fasano, e Stefano Raeli, quest’ultimo difeso dall’avvocato Francesco Raeli, ad essere rinviati a giudizio per falso in bilancio.
Dopo anni di udienze, oggi il processo è giunto a conclusione con l’assoluzione per tutti e tre gli imputati perché i fatti non sussistono.