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Salerno – Sta scatenando un vespaio di polemiche e reazioni contrastanti il comunicato con cui i tifosi della Curva Sud Arechi hanno intimato di non esporre bandiere e vessilli per inneggiare all’eventuale vittoria dello scudetto del Napoli nella città di Salerno.  

Sono infatti diversi e numerosi i tifosi che pur essendo nati a Salerno, sostengono il Napoli.  Tra loro il segretario provinciale della Cgil funzione pubblica Antonio Capezzuto che ha affidato ad un post sui social la sua posizione, definendo il comunicato fuori dal tempo e fuori dalla logica”. Ecco cosa ha scritto: “Sono nato a Salerno 40 anni fa, vivo a Salerno da 40 anni. Sono nato in un quartiere e da bambino ho portato, con orgoglio, lo stigma di essere tifoso del Napoli. 
Ho visto la Salernitana decine e decine di volte allo stadio, in trasferta e in tv per sostenerla, perché Salerno é la mia città, ma il mio cuore e la mia testa sono comunque sempre rimaste azzurre. 
Sono salernitano tanto quanto un vero tifoso granata, o forse di più…non lo so, ma ho scelto di essere “diverso” nello scegliere i colori della mia squadra del cuore. 
In tutto questo, di certo, nessuno e ripeto nessuno potrebbe togliermi la libertà di festeggiare una gioia immensa. Non é ostentazione, forse non ci sarà nulla da festeggiare ai balconi o per le strade, ma resterà pur sempre una mia libertà.
Da bambino avrei sognato di camminare per la mia città con la maglia dei colori della mia squadra, ma spesso ho preferito non farlo perché avrei rischiato stupide minacce.
A me non importa a Napoli cosa avrebbero fatto a parte inversa. Chi risponde così significa che non ha capito cosa significa essere figli del mondo”.