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È San Marzano solo se è DOP, è questo il messaggio della serata organizzata dal Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP presso la propria sede a Villa Lanzara a Sarno.

All’incontro, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Sarno, Francesco Squillante, hanno partecipato Tommaso Romano – Presidente Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, Giampiero Manfuso – Vicepresidente Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP e Lino Cutolo – Vicepresidente Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali).

Un confronto necessario, con operatori di settore e dei media di Germania e Francia, alla vigilia della raccolta 2025 per arginare la concorrenza sleale, soprattutto sui mercati esteri.

Basti pensare che dei 404 milioni di euro di valore delle esportazioni italiane di conserve di pomodoro in Germania (277 milioni) e Francia (127 milioni) solo 2 milioni di euro afferiscono all’export del Pomodoro San Marzano DOP.

“Non possiamo permettere che un prodotto controllato e certificato con un rigido disciplinare venga mortificato sui mercati internazionali – dice il vicepresidente del consorzio Giampiero Manfuso.

“I consumatori tedeschi e francesi apprezzano i prodotti italiani per la loro qualità – prosegue –  è nostro compito aiutarli a scegliere facendo chiarezza. Infatti solo attraverso la formazione e l’informazione, gli stakeholder e il consumatore finale avranno gli strumenti idonei per scegliere ed acquistare il vero pomodoro San Marzano DOP rispetto ad un prodotto dell’Italian Sounding”.

Il Pomodoro San Marzano che ha ottenuto il riconoscimento DOP, nel 1996, è esclusivamente il pomodoro trasformato e messo in scatola come pelato o filetto di Pomodoro San Marzano. 

Ovviamente si parte da dalla coltivazione di un pomodoro, ottenuto dalle varietà San Marzano 2 e KIROS o di linee migliorate. La sua coltivazione non può essere meccanizzata. Tutte le operazioni sono manuali, dal trapianto all’ultima fase del raccolto. Dopo la raccolta, il pomodoro viene selezionato a mano e lavato accuratamente.  Successivamente viene sbucciato e posto in barattoli di vetro o di banda stagnata, dove viene sterilizzato per garantirne la conservazione nel tempo. Questo processo di confezionamento è ciò che lo rende DOP, permettendo di preservare il sapore e le proprietà organolettiche del pomodoro San Marzano. Dal 1998 il Consorzio tutela

“Coltivare seguendo un disciplinare ci mantiene in connessione con il nostro territorio – dice il presidente del Consorzio Tommaso Romano – è espressione della nostra tradizione e del nostro amore per la terra. Attraverso queste pratiche agricole preserviamo il senso di una comunità e generiamo valore”. 

Un valore che viene messo in discussione da pratiche commerciali scorrette che giocano sul sounding e tolgono valore a una filiera complessa che risente anche dei rincari delle materie prime.  Gli ettari messi a coltura per il Pomodoro San Marzano DOP nel 2024 sono stati 350 con una materia prima conferita in trasformazione di 22.444.844 kg. Le stime per il 2025 sono di circa 320 ettari coltivati con una produzione che si stima 19.000.000 kg. Una flessione dovuta al rallentamento delle vendite formato Retail (al consumo) a causa dell’inflazione che spinge le famiglie ad acquistare prodotti convenzionali più economici.

“Il pomodoro San Marzano sin dall’inizio del ‘900 è stato un volano per lo sviluppo economico delle Industrie Conserviere Campane” – commenta Lino Cutolo, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (Anicav). “Il suo corretto posizionamento sui mercati internazionali – aggiunge – risulta essenziale per un comparto che punta sulle eccellenze del Made in Italy”.

L’evento, realizzato nell’ambito del progetto di promozione e valorizzazione del Pomodoro San Marzano DOP e finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), ha avuto lo scopo di approfondire la conoscenza di un prodotto storico della Campania e del Made in Italy, precisandone l’origine e aiutando i consumatori a scegliere un prodotto di qualità.