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Roma – “Con tenacia e costanza otterremo verità sul caso Vassallo. Grazie al Comitato Antimafia per richiamare l’attenzione, della politica e delle istituzioni, su questa vicenda, sull’ omicidio del Sindaco Pescatore di Pollica, Angelo Vassallo, simbolo di legalità, ucciso il 5 settembre del 2010”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, nel corso della presentazione del libro ‘La Verità Negata’ presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.

A distanza di 11 anni e mezzo non c’è ancora verità. In questa vicenda, per certi versi tutta italiana, si innescano una serie di commistioni ed elementi che ricordano altre situazioni simili. C’è un omicidio di un rappresentante delle istituzioni che da subito doveva richiamare la massima attenzione, reazione e capacità investigativa. In realtà, a distanza di tempo, ci sono solo due indagati e nessuna verità giudiziaria. Si è tentato da subito di descriverlo come un omicidio di paese, si voleva indirizzare la verità verso una pista passionale, e si è indugiati invece a qualificarlo da subito come un omicidio di camorra. Purtroppo la mafia, la camorra, le organizzazioni criminali le immaginiamo in aree circoscritte, quando sono presenti in altre terre cerchiamo di minimizzarle”.

E sulla polemica “tornata in auge”, secondo il Presidente Conte, di un’antimafia arroccata sul culto dei martiri, chiarisce: “Il M5S è nato per coltivare il culto dei martiri e continuerà ad arroccarsi orgogliosamente in questo culto. Chi indaga per restituire verità e giustizia non deve mai sentirsi solo, e per quanto ci riguarda non si sentirà mai solo. Questo coraggio ci dà forza morale e ci entusiasma. Perché riteniamo che ogni vita sia sacra, perché la legalità è un bene comune fondamento della democrazia, perché chi spende la vita ad onorare le istituzioni e soccombe al malaffare merita il nostro tributo e il nostro perenne rispetto, da portare nelle scuole, a memoria futura”.

Oggi porto non solo la mia testimonianza, ma il pegno politico, tenace, coraggioso e determinato per la verità – conclude Conte. Questo libro è un inno all’amore: una parola che non si usa in politica, ma traspare da parte del Sindaco Pescatore, l’amore per la legalità, per l’etica pubblica, la passione per la res pubblica, per l’ambiente. Quel fuoco politico, perché senza ardore, è difficile superare la naturale indolenza e l’apatia. Sento il dovere di esprimere i miei profondi sentimenti di partecipazione per la grave mancanza di risposte dinanzi a un fatto di sangue così grave”.