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Salerno – Adusa ai simboli, la comunicazione politica di Fratelli d’Italia è storicamente strutturata sulle ‘azioni simboliche’. Certamente indovinata quella che, nelle ore del Cenone, ha portato i maggiori esponenti istituzionali del partito a regalare alle persone in piazza dei prodotti preventivamente acquistati nei negozi italiani di vicinato. Si legge nella nota:  “Curiosità e apprezzamento dei cittadini intorno al gazebo di Fratelli d’Italia in corso Umberto I a Cava de’ Tirreni, dove volontari e dirigenti di Partito hanno impacchettato gli acquisti italiani in sostegno alle attività di vicinato. Protagonisti i prodotti fatti in Italia. Comprati e impacchettati con l’inedita carta da regalo che riporta il logo dell’iniziativa.

Il Partito di Giorgia Meloni ancora una volta ha sostenuto tutte quelle attività che, a causa dell’emergenza Covid e dei provvedimenti del Governo, soffrono una crisi economica ingiusta. L’occasione ha permesso ai volontari e agli eletti di FdI di confrontarsi sulle proposte avanzate a tutela del Made in Italy, delle aziende italiane e del piccolo commercio ma anche relative al decreto ristori e a tutte le misure per affrontare le conseguenze economiche della pandemia. Al gazebo di corso Umberto I erano presenti, tra gli altri, il senatore Antonio Iannone, il commissario provinciale Giuseppe Fabbricatore, il consigliere comunale Italo Cirielli, il portavoce cittadino Fabio Siani, i dirigenti Enzo Morriello e Imma Vietri e i ragazzi di Gioventù Nazionale”.

La voce dallo stand è univoca: «Per noi non ci sono solo codici Ateco ma dietro ogni negozio, partita IVA e impresa c’è un italiano che lavora e merita aiuti concreti. Per questo, soprattutto nel periodo natalizio, abbiamo voluto fare ed invitare ad un piccolo gesto che, unito a quello di tanti, può dare respiro a molti lavoratori in un momento così difficile valorizzando, al contempo, le nostre tradizioni ed identità».

Iniziativa che non smorza la polemica nei confronti di Governo e Regione. Anzi, la acuisce. Il senatore Antonio Iannone: “Conte chiude per prefestivi e festivi senza prevedere ristori adeguati; De Luca chiude anche per gli altri giorni dicendo che i ristori sono solo quelli del Governo nazionale.

Ma questi due grandi uomini lo sanno che queste attività con quello che guadagnavano a Natale ci devono andare avanti? Anche per mesi a venire perché poi fino a Pasqua il lavoro è quasi nullo? Mancano modi e forme, manca proprio la cognizione e questi imprenditori sono disperati ed offesi dalla confusione. Se chiudere è una necessità bisogna fare come in Germania e dare il 75% del fatturato. Invece Conte chiude e da’ poco, De Luca serra e non ci mette un euro”.

Il deputato e questore della Camera Edmondo Cirielli sposta il tiro ma non cambia la sostanza. “Il presidente Vincenzo De Luca intervenga subito per sostenere le aziende pirotecniche abbandonate dal Governo Pd-M5S. Esse a causa delle normative anti-Covid in vigore, rischiano di chiudere per sempre. Il settore pirotecnico è in piena crisi poiché, com’è noto, i sindaci sono stati costretti ad annullare gli spettacoli di fuochi d’artificio. Che non ci saranno, come ogni anno, in occasione del Natale e di Capodanno. Tanto per prevenire la diffusione del Covid-19. Ora, quindi, le aziende si ritrovano con i magazzini pieni e senza alcuna possibilità di vendere. Per questo chiedo al governatore della Campania di farsi carico di questa situazione ascoltando le richieste degli imprenditori e adottando provvedimenti straordinari volti a supportare economicamente tali aziende. Esse danno occupazione a tanti lavoratori. Auspico, quindi, che i numerosi appelli, arrivati anche dal Codacons, vengano ascoltati per tutelare questa categoria  in grande difficoltà”.