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Salerno – Salerno vive un paradosso storico: nel mentre in Comune si impegna a organizzare domeniche ecologiche e sulle vie di ingresso in città cartelli (in verità poco leggibili) ‘imporrebbero’ alle auto il rispetto delle fasce orarie di circolazione in forza della classe-Euro di appartenenza ogni giorno, tutti i giorni, in pieno centro circolano per le strette strade bus certamente costruiti un po’ di anni fa “di classe euro 2 e euro 3”, conferma un attivo sindacalista del settore trasporti. L’esempio, immediatamente verificabile, viene dallo snodo piazza XXIV Maggio-Via Volpe-via Nizza-Piazza Casalbore. Poco meno di un chilometro tra le due fermate, una unica strada stretta e perennemente intasata nelle ore di punta, complice anche la presenza dell’imperituro cantiere del trincerone Est. Strada percorsa da carovane di pullman, alcuni dei quali sono classificati Euro 6 (quelli oggetto della ultima fornitura della Regione alle aziende) ma altri, e non pochi, apparterrebbero alla classe Euro 3 (sarebbero quelli verdi e bianchi) ed Euro 2 (sarebbero quelli blu). Residenti e commercianti di via Volpe e di via Nizza, molti dei quali vendono generi alimentari, sperano allora nelle favorevoli condizioni meteo. Così come i genitori di bambini accompagnati

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a piedi ogni mattina lungo lo stretto, malandato e insicuro marciapiede verso i plessi scolastici della ex piazza Malta. Tutti sperano nel vento, in particolare. Sanno che, in assenza, quelle strade si trasformano in ‘camere a gas’. Fa specie, allora, vedere la centralina mobile di rilevamento dell’inquinamento atmosferico della Università stazionare lungo la villa Comunale, uno dei più grandi polmoni verdi della città, in una strada trafficata pochissimo (foto a lato).

Sul fronte dei provvedimenti, piccoli passi in avanti sembra li stia facendo la Regione, avviata a recepire la direttiva comunitaria del 2008 (quindi di undici anni fa…) di contenimento dell’inquinamento da polveri sottili (Pm10 e da biossido di azoto) in relazione al parco-auto circolante: previsto – ma non ancora normato – il sostanziale stop alle auto Euro 3 al 1 ottobre 2019 e Euro 4 al 1 ottobre 2021 con corrispettivi vantaggi per chi passa all’elettrico (bollo gratis per sette anni). Precetto che, però, ancora non coinvolge i bus inquinanti.