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Salerno – “Quell’area la ripuliamo periodicamente e ogni volta spendiamo fino a 500 euro”. Il tratto del lungomare di Pastena, oggi interdetto, è di proprietà della famiglia De Marco. Paolo racconta: “Il Comune da un lato non ci apriva il progetto e dall’altro ci chiede la pulizia dai rifiuti che le ‘brave’ persone lì abbandonano. E’ una storia che, così, va avanti da anni”.

Il tono è pacato ma deciso. C’è rabbia, mai rassegnazione. Sfoglia i giornali, alcuni anche abbastanza datati e tutti con l’annuncio del probabile avvio dei lavori. Commenta: “Nel 2009 incendiarono la giostra. In attesa dell’approvazione del progetto da parte del Comune se non avessimo avuto altre risorse io, i miei cugini e le nostre relative famiglie saremmo andato a mangiare alla Caritas”.

Complessivamente, nel corso degli anni, i roghi che hanno colpito la giostra e le altre strutture dell’area sono stati tre.

L’area versa nello stato di oggi in quanto da tempo esiste, evidentemente, un ostacolo nella interlocuzione risolutiva tra privato e pubblica amministrazione comunale. Paolo De Marco, che già ieri aveva spiegato il punto in cui l’iter è fermo, mostra gli elaborati: “Questo è il progetto di massima. Andava definito nei dettagli con l’Amministrazione. In giallo sono evidenziate le sagome indicative di giostre. Quelle che verranno installate saranno decise se e quando le opere progettate si realizzeranno. L’arena con le gradinate è un’area di gioco e nel sottosuolo saranno realizzati dei box interrati tipo quelli esistenti di fianco”.

A questo punto svela un particolare che aggiunge elementi poco noti in una vicenda che andrebbe assolutamente sbloccata: “Quando furono realizzati i box interrati di fianco, cedemmo gratuitamente al Comune l’area superficiale di circa 1700 mq completa di arredo urbano, illuminazione, fontanelle e vegetazione. Tutto attualmente in cattive condizioni di manutenzione. Come quasi tutto in città..”.

Chiude con rammarico: “Quanti anni ci sta facendo perdere il Comune. Evidentemente per il nostro progetto manca l’ok necessario…”.

Sarebbe opportuna la fattiva risposta dell’Amministrazione comunale.