- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Salerno –  Dopo mesi di proteste per rivendicare il riconoscimento delle tutele assistenziali, previdenziali ed economiche, la magistratura onoraria è scesa in piazza davanti ai Palazzi di Giustizia di tutta Italia, in concomitanza con l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte di Cassazione a Roma. Protesta che a Salerno, questa mattina ha visto anche l’avvocatura salernitana scendere in piazza insieme ai giudici di pace, ai giudici onorari e ai viceprocuratori onorari salernitani.

Una rosa rossa, un codice di procedura penale e la toga, questi i simboli del flash mob della magistratura onoraria che da anni denuncia il precariato nel quale è costretta a vivere e lavorare: contratti di lavoro pagati sulla base delle sentenze prodotte, assenza di indennità di malattia e assenza di tutele contributive e previdenziali. Precariato che con l’emergenza Covid-19, ha indotto la magistratura onoraria, che svolge circa il 70% dei contenziosi giudiziari italiani, a fare i conti con ulteriori difficoltà legate al rischio di potersi ammalare di coronavirus sul posto di lavoro e di non vedersi riconosciuta alcuna indennità di malattia. Difficoltà a cui si aggiunge da febbraio, l’applicazione della riforma Orlando che vedrà aumentare il carico di lavoro svolto dagli uffici dei giudici di pace e rallentare il funzionamento della macchina della giustizia, oltre ad un peggioramento delle condizioni lavorative ed economiche per i magistrati onorari che lavoreranno con contratti part-time.

Ci sentiamo soli – spiega il giudice di pace di Roccadaspide, Caterina Anna Pellegrinovi è un comportamento di assoluto silenzio da parte di chi dovrebbe tutelarci – denuncia.  È vergognoso che il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede non sia intervenuto sulle continue proteste di questi giorni e non ha proferito parola sul malore, avuto a seguito dello sciopero della fame, di una giudice onoraria di Palermo. Noi della magistratura onoraria -conclude Pellegrinoci sentiamo messi con le spalle al muro dallo stesso Stato che rappresentiamo ed in nome del quale lavoriamo”.

Operatori della giustizia isolati e lasciati soli, come denuncia da mesi la giudice di pace di Buccino, Rosaria Rita Izzi, primo giudice campano ad attuare, insieme ai colleghi dell’area a sud del salernitano, le proteste che stamane sono proseguite a Salerno. Ed è proprio davanti alla Cittadella giudiziaria che il giudice Izzi e gli altri colleghi dell’area sud, hanno protestato con un flash mob, insieme ai colleghi salernitani e all’avvocatura salernitana.

A seguire con attenzione l’evolversi della vicenda nel salernitano, l’avvocato ed esponente di Fratelli d’Italia, Vincenzo Morriello, che sulla questione precariato della magistratura onoraria non usa mezzi termini. “E’ fondamentale che la magistratura onoraria vada adeguatamente retribuita perché è sulla retribuzione per il lavoro svolto che si fonda la dignità di un lavoratore. È inconcepibile – chiosa Morrielloche i giudici onorari non debbano vedersi riconosciuti i contributi previdenziali dallo Stato, in un Paese – continua – in cui la giustizia rappresenta un presidio di civiltà”.

Diritti negati dunque, a chi deve applicare le leggi dello Stato e garantire i diritti ai cittadini. “Negare alla magistratura onoraria quel ruolo importante che svolge nel settore della giustizia – spiega l’avvocato cassazionista ed ex sindaco di Valva, Francesco Marcielloè un errore. Lo Stato-tuona-intervenga subito ma soprattutto chiarisca e delinei il futuro della magistratura onoraria”.

Avvocatura, ma anche l’associazione nazionale consumatori scesa in piazza in segno di solidarietà ai lavoratori della giustizia. “I magistrati onorari svolgono un servizio sociale e di giustizia di prossimità che è fondamentale sui territori e non tutelare gli operatori della giustizia che sono vicini ai cittadini – spiega l’avvocato Mario Manzo dell’associazione nazionale consumatori – significa indebolire lo Stato”.

La classe forense – aggiunge l’avvocato cassazionista salernitano ed ex assessore provinciale del centrodestra, Michele Cuozzo si faccia carico del problema della magistratura onoraria perché se la giustizia ha la capacità di essere efficace ed efficiente, è a tutela dei diritti dei cittadini, delle comunità ma soprattutto della classe forense che è chiamata a svolgere un ruolo importante accanto alla magistratura onoraria che rappresenta un presidio di legalità nei territori di frontiera dove operano i giudici di pace”.

Richieste importanti e di allarme, quelle lanciate della magistratura onoraria italiana, avallate anche da una sentenza della Corte di Giustizia europea, a cui lo Stato italiano deve rispondere prima che dal mese prossimo, con l’applicazione della Riforma Orlando, come denuncia il giudice di pace Rosaria Rita Izzi. “La macchina della giustizia arresti la sua corsa, penalizzando gli operatori della giustizia, l’avvocatura ma soprattutto i cittadini“.