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Salerno – A causare la morte di Armando Viola, il 68enne di Pollica rinvenuto cadavere in un appezzamento agricolo nei pressi del Convento francescano, è stato un infarto che non gli ha lasciato scampo. Ad accertarlo è stato l’anatomo patologo Adamo Maiese che ieri, nella sala mortuaria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, ha eseguito l’autopsia. Il risultato dell’esame necroscopico esclude ogni coinvolgimento di terzi, sgonfiando la teoria di un possibile intervento esterno. Le ipotesi di un fatto violento erano venute a galla poiché il volto della vittima era completamente sfigurato e presentava anche una ferita. L’ipotesi su questa circostanza è che si tratti dell’azione di un animale selvatico, probabilmente un cinghiale, che avrebbe “attaccato” il corpo senza vita dell’uomo dopo che l’infarto lo aveva colpito. La storia ha inizio quando l’ex moglie del pensionato si era imbattuta, per caso, nel cadavere di Viola. La donna, con un’amica, quella mattina aveva deciso di andare a tagliare dell’erba in un fondo di proprietà di un parente. Una volta rinvenuto il cadavere, le due donne avevano dato immediatamente l’allarme e sul posto erano giunte le pattuglie dei carabinieri. Purtroppo i sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso di Viola, mentre i carabinieri del reparto scientifico davano inizio alle indagini non trascurando e nulla e lavorando nel massimo riserbo per giungere ad una verità di fatto.