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Postiglione (Sa)- “Io, salvata da un arresto cardiaco dai medici dell’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra. Non chiudete i reparti degli ospedali di periferia, ma rafforzateli”. Così, una donna di Postiglione, la signora Rosa Chiella, 44 anni, in una missiva indirizzata all’Asl di Salerno, ringrazia i sanitari del nosocomio di Oliveto Citra e fa appello ai vertici dell’Asl sull’importanza dei presidi ospedalieri di periferia.

Era la sera del 29 aprile quando la donna residente nel comune di Postiglione, a bordo della sua auto ed in preda ad un dolore toracico, raggiunge il pronto soccorso dell’ospedale San Francesco D’Assisi di Oliveto Citra. “Oliveto è l’ospedale più vicino a casa mia– racconta la donna – e senza pensarci due volte, mi sono precipitata al pronto soccorso in preda al forte dolore”. Di lì, le cure immediate durante le quali i sanitari del pronto soccorso le hanno diagnosticato un infarto esteso “avevo un infarto in corso – racconta la 44enne, che spiega come – dopo pochi minuti dal mio ingresso nel nosocomio, il cuore ha cessato di battere”. 

Arresto cardiaco che ha visto i sanitari del San Francesco sottoporre la 44enne ad un massaggio cardiaco e alla defibrillazione. A rianimare la donna, il cardiologo Massimiliano Voza, il medico del pronto soccorso Gerardo Vitale, gli infermieri Nunziante Cavalieri e Vito Caponigro, e gli Oss Annamaria Annunciata e Liberato Sarro.

“Dopo avermi salvato la vita, i medici del San Francesco– dice- mi hanno inviato all’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli dove sotto la guida del dottore Mario Centore che invece di festeggiare il suo 31enimo compleanno, è corso nel nosocomio ebolitano per sottopormi ad una coronografia d’urgenza, sono salva. E grazie ai due ospedali, Eboli e Oliveto Citra e ai sanitari che con la loro professionalità, hanno fatto l’impossibile per aiutarmi- racconta la donna-che sono viva. Se non avessi trovato aperto un pronto soccorso come quello di Oliveto Citra, in piena notte, ed una equipe con cardiologo pronta ad intervenire, oggi non starei qui. Questo-chiosa-è l’esempio di come in un momento storico con i tagli alla sanità, avere a portata di mano un ospedale periferico che funziona significa salvare la vita a migliaia di pazienti delle aree dell’entroterra”.