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Salerno – Cambiano le elezioni, cambia l’area politica di appartenenza ma non mutano impegno e… risultato.  Antonio Ilardi dovrà rimandare alle prossime competizioni elettorali le ambizioni di rappresentanza istituzionale. Non sono bastati i 219 voti nella lista dei Moderati e Popolari a sostegno di Enzo Napoli. Davvero pochi se paragonati ai 947 di Gaetana Falcone, ai 767 di Giuseppe Zitarosa ed a quelli ‘della vigilia’, comunque pianificati dal patron del Polo Nautico.   

Mastica amaro ma mantiene l’aplomb. Almeno all’inizio… “Sono molto felice che Vincenzo Napoli sia di nuovo Sindaco di Salerno e sono orgoglioso di avere concorso, in piccola parte, al suo successo.

Sono anche particolarmente lieto di avere contribuito al brillante risultato dell’aggregazione dei ‘Popolari e Moderati’, che potrà offrire un supporto qualificato alla nascente consiliatura.

Formulo di cuore al Sindaco e a tutti i componenti del Consiglio Comunale i migliori auguri di buon lavoro.

Ringrazio quanti mi hanno onorato della propria fiducia e ringrazio anche quanti, non avendolo fatto, mi hanno sollevato da un ruolo di rappresentanza che avrei interpretato con grande dispendio di tempo e di energie.

Affido agli eletti la valutazione e, ove lo ritengano, la concretizzazione delle tante iniziative che ho proposto in campagna elettorale.

Ho affrontato questa esperienza con una persistente sensazione di dolore e di disagio, a causa della scomparsa di mio padre, e con la dedizione di chi non ha inteso sottrarsi ad un impegno, assunto per amore della comunità cui appartiene.

Con la stessa dedizione e la stessa tenacia potrò ora concentrarmi sulla mia attività. Sarà un modo diverso ma ugualmente appassionato per accompagnare Salerno sempre più avanti!”.

Post che scatena una serie di reazioni. Ad una in particolare, proveniente dal quartiere di Sala Abbagnano, Ilardi risponde: “Non ho cancellato nessuno dal Comitato di Quartiere nè ho questa prerogativa. Negli anni, avevo creato una chat su whatsapp (che non coincide con il Comitato composto da chi vi ha aderito per iscritto) con la quale i residenti mi comunicavano i mille problemi che mi chiedevano di risolvere: dalla buca del manto stradale alla lampadina spenta del lampione, dal riempimento della campana del vetro alla pulizia dei viali, dai costoni in frana al regime giuridico di strade e fognature e potrei continuare.

Avevamo insieme deciso che l’assunzione di un ruolo istituzionale, cui non aspiravo, avrebbe potuto rafforzare ed accelerare la risoluzione di questi problemi. Da ciò nasce la mia candidatura. All’esito del voto ho preso atto, con onestà intellettuale, che degli 800 votanti del quartiere solo 44 (inclusa la mia famiglia) mi ha onorato del consenso mentre altri hanno legittimamente scelto altri riferimenti.

Oggi, quindi, sulla base del voto, che altri hanno espresso e che a me tocca rispettare, non ho l’autorevolezza per pormi come rappresentante del quartiere per la risoluzione dei problemi e quella chat, che io ho creato e di cui ero amministratore, non ha più ragione di esistere non potendo io più ricevere sollecitazioni cui evidentemente non posso dare risposta.

Il Comitato di Quartiere vive ed è in attesa che qualcuno mi succeda nel ruolo di Presidente. Come ho fatto fino ad oggi più volte per gli incontri, offrirò anche gratuitamente la sala nel mio albergo, ove occorra, perché scegliate il mio successore che potrà attivare tutti gli strumenti di comunicazione che riterrà”.