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Salerno – “Riapertura totale delle scuole, campagna di informazione e nessuna discriminazione tra personale e studenti non vaccinati”: è quanto chiede a Capo dello Stato, Presidente del Consiglio, Governo, Presidente Regione Campania e assessore il Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto della Campania attraverso una lettera firmata dal coordinatore e portavoce, il salernitano Almerico Ippoliti.

Si legge: “Il Coordinamento dei Presidenti dei Consigli d’Istituto della Campania, pur consapevole che la campagna di vaccinazione sia una risorsa nella lotta contro il Covid19 invita, coloro i quali hanno responsabilità istituzionali, a non minare la serenità della ripresa dell’anno scolastico in presenza, a fronte dei dimostrati danni alla salute biopsicosociale dei bambini e degli adolescenti, provocati dalle restrizioni subite gli scorsi anni scolastici.
La Costituzione Italiana, agli articoli 32 c.2 e 34 c.1, stabilisce che ‘nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge’ e che ‘la scuola è aperta a tutti’.
Inoltre, il Regolamento UE 2201/953 e la risoluzione n.2361 del 27 gennaio 2021 dell’Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa, di cui l’Italia fa parte, invitano ad adottare misure efficaci e tempestive per contrastare la disinformazione e l’esitazione riguardo alla adesione alla campagna vaccinale contro il covid-19 ma contestualmente avvertono del rischio discriminazione ai seguenti punti invitando a garantire:
7.3.1. che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno sia sotto pressione politica, sociale o di altro tipo per essere vaccinato se non lo desidera;
7.3.2. che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato.
Inoltre, ricordiamo che la riapertura delle scuole, voluta dal Governo in carica pur tra mille difficoltà, nonostante le zone rosse non ha portato a conseguenze importanti, dal punto di vista della salute dei bambini e degli adolescenti.

Le riaperture delle scuole sono state conseguenza della disposizione del TAR del Lazio (Sezione I, ordinanza n.1947/2021) e del Consiglio di Stato (Sezione Terza, decreto n.1777/2021) che hanno censurato i provvedimenti di utilizzo prolungato della didattica a distanza, a seguito della chiusura delle scuole, proprio per la carenza di ‘evidenze scientifiche solide e incontrovertibili’ a supporto di tali provvedimenti a fronte di una ‘grave compressione del diritto all’istruzione’.

Ricordiamo ancora che la sentenza n.37/2021 della Corte Costituzionale ha ribadito che, ai sensi dell’art.117 comma 2, lettera q) della Costituzione Italiana, le misure di profilassi internazionale sono di esclusiva competenza statale.
L’isolamento e la scuola a casa hanno provocato troppi danni agli studenti italiani e soprattutto in Campania ed il prossimo anno deve essere strutturato in modo da consentire un ristoro sociale e un netto recupero da parte degli alunni e studenti.
In Italia anziché mettere in atto un’adeguata campagna di informazione sull’utilizzo consapevole del vaccino si assiste, troppo spesso, ad una sorta di ricatto morale sul dovere sociale ed a vere e proprie istigazioni alla discriminazione di coloro che per necessità o scelta personale sono obbligati o decidono di non sottoporsi alla vaccinazione.

Anche per l’utilizzo del green pass c’è poca chiarezza da parte di alcuni dirigenti scolastici, che lo invocano senza che ne sia stato deliberato l’utilizzo e senza specificare per quali attività si renderà necessario.
Chiediamo che non si scarichino sulla scuola le inefficienze di un sistema di gestione della campagna vaccinale e la responsabilità di un aumento dei contagi che, invece, è da più parti dimostrato non dipende dalla scuola.

Chiediamo, inoltre, un intervento autorevole, opportuno ed immediato per chiarire ufficialmente la condizione e di vigilare affinché quanto indicato non avvenga, intervenendo nel sanzionare tutti coloro che proseguono pubblicamente, in proprio o come delegati di altri, a rivolgersi continuamente alla popolazione
scolastica e studentesca riguardo al rientro a scuola il prossimo settembre ipotizzando chiusure; di non consentire agli studenti di accedere in classe e di ripristinare la DaD dopo i tanti danni provocati agli alunni e studenti lo scorso anno scolastico.
Tutti gli studenti devono frequentate in presenza secondo i corretti protocolli di sicurezza che si sono dimostrati efficaci ed efficienti; inoltre, occorrerà verificare con attenzione se le eventuali positività al covid-19 avvengano in classe oppure in famiglia, o sui mezzi di trasporto pubblico o in altri ambiti di vita, prima di addossare le colpe alla scuola ed agli studenti.
Deve essere chiaro che solo le ASL possono indicare se e come porre in quarantena gli studenti.
Non deve più capitare che i sindaci o i governatori chiudano le scuole senza l’indicazione chiara e specifica del SSR, anche per questo si rende necessario migliorare i protocolli di sicurezza in caso di positività di qualche componente della classe, senza dovere coinvolgere indiscriminatamente tutti con la DaD”.