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Salerno – Denuncia il ‘business dei migranti’ ed accusa il Prefetto: “cade nell’errore di condannare i piccoli centri che non hanno polvere per sparare…”. Il sindaco di Auletta, Pietro Pessolano, va diretto: “Il proprietario della struttura (che, a Lontrano, nel suo Comune ospita 30 migranti, ndr) è stato vice-prefetto. Lui sì che la polvere per sparare ce l’ha…” Ancora: “Diciamo no n alla tracotanza, all’arroganza, alla strafottenza di chi vuole governare il nostro territorio senza dirci niente”. Così una decina di giorni fa: successivamente il Comune – agendo di conseguenza – attraverso apposita sospende la autorizzazione sanitaria alla struttura di Lontrano “fino al ripristino dei requisiti igienico sanitari previsti dalla legge”. La Prefettura metabolizza e, il 18 luglio, comunica l’intenzione di risolvere l’accordo con la società che gestisce il centro si accoglienza. Poi succede qualcosa che spinge Pessolano a minacciare le dimisisoni. In una lettera a Salvini (che risponde assicurando la sua disponibilità) così riassume: “Alla fine del mese di giugno la Prefettura di Salerno senza alcun avviso mi invia 30 migranti. Il paradosso è che la struttura è un immobile autorizzato per sole 10 persone ma la cosa più triste è che vengo a sapere che non vi è acqua potabile. Subito dispongo accertamenti e l’ARPAC conferma che l’acqua non è potabile. Il nostro Ufficio Tecnico accerta che non vi è allacciamento all’acquedotto e alle fognature comunali e che le autorizzazioni esistenti sono scadute nel lontano 2003. Quindi come sindaco sospendo l’autorizzazione sanitaria rilasciata nel lontano 1999 e notifico l’atto alla Prefettura di Salerno, alla Procura della Repubblica e all’ASL di Salerno. Dopo aver visto le relative carte, Direttore del Distretto Sanitario di Competenza Giuseppe Di Fluri mi diceva di chiudere immediatamente la struttura. Poi il 18 luglio ho ricevuto una notifica dalla Prefettura che mi avvisava dell’avviato procedimento di risoluzione della convenzione con la Cooperativa Namastè che gestisce il Centro di Accoglienza di Lontrano. Il risultato paradossale è che proprio questa mattina (sabato scorso) ho ricevuto dal parte dell’ASL una nota che mi informa che ora l’acqua che esce dai quei rubinetti della cucina è improvvisamente diventata conforme e potabile, e quindi può essere utilizzata per qualsiasi cosa. Mentre invece l’acqua presa dal pozzo, che non è potabile, è utilizzata solo per il lavaggio di indumenti, ambienti, impianti sanitari e simili. Io sto facendo una battaglia da solo e a questo punto non penso di potercela fare contro i Poteri Forti. Anche i miei colleghi sindaci che inizialmente sembravano essere con me, hanno cambiato posizione, e come sempre accade in questi casi seguono la corrente del potere. Sono il sindaco di una piccola comunità del Salernitano, Auletta, un paese di 2400 anime. Sono stato sempre un combattente, ma sto perdendo la fiducia. Anzi ho perso la fiducia, nelle Istituzioni. Non so se Lei potrà aiutarmi, ma la considero la nostra ultima possibilità, altrimenti dovrò dimettermi da sindaco”. Ho scritto questo sfogo senza guardare la forma -conclude Pessolano- e la ringrazio per l’attenzione”.