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Salerno – La città è sporca. Lo dimostrano plasticamente il quotidiano attivismo del gruppo teenagers ‘Voglio un mondo pulito’ (foto) e le continue segnalazioni di cittadini indignati; lo certifica il sindacato Fiadel che per il tramite del coordinatore provinciale Angelo Rispoli – rendendo pubblica la lettera indirizzata a Sindaco, Assessore all’Ambiente e presidente di Salerno Pulita Spa – svela l’effettivo impegno numerico in strada degli operatori ecologici. Rispoli scrive: “Da tempo si sta assistendo ad un vero attacco in danno dei lavoratori del comparto Igiene Urbana, sia dipendenti del Comune che di Salerno Pulita. Il lavoratore è però l’anello più debole. In Salerno Pulita più volte si è sbandierato il numero di 506 unità che, in termini di prestazioni in strada si riduce della metà in quanto esso è comprensivo anche degli amministrativi, di addetti alle pulizie presso le strutture comunali e giudiziarie, alle isole ecologiche, agli impianti di compostaggio e degli oltre 200 lavoratori impiegati part time. Il numero reale di addetti a raccolta e trasporto dei rifiuti (differenziati) è di 155 lavoratori, mentre quello di addetti allo spiazzamento è di 90 unità. Problema già evidenziato da Franco Parriello, Francesco Pezzano e Antonella Condolucci della RSU Salerno Pulita nonché dalla Fidel: chiedemmo di sapere come si sarebbe effettivamente svolto un servizio che per il passato vedeva impiegato il triplo del personale. Il presidente di Salerno Pulita Raffaele Fiorillo ed il direttore Giuseppe Beluto convennero nel dare vita ad una fase sperimentale attraverso l’utilizzo a pieno regime di nuovi mezzi meccanici in concomitanza con apposite ordinanze sindacali di disciplina della sosta necessarie per l’operatività dei macchinari. Ciò non è avvenuto ma si accusano i lavoratori anche se utilizzano i servizi igienici pubblici non avendo ancora i bagni a disposizione”. Rispoli trae le conclusioni: “La Fiadel chiede di trasformare tutti i lavoratori da part time a full time; di organizzare un piano certo di utilizzo del personale con percorsi di carriera lineari e trasparenti e soprattutto di verificare quali siano i mezzi effettivamente in dotazione e quali invece restano nei capannoni, inutilizzabili a causa della sosta veicolare in strada. La realtà è drammatica ma non può trovare nel lavoratore il capro spiatorio. La Fiadel chiede all’Amministrazione comunale un confronto serio sul futuro dell’Azienda”