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Salerno – L’azione solidaristica è stata talmente importante, corposa e sostanziosa che ha travalicato i – pur ampi – confini della parrocchia di San Demetrio. In maniera però insostenibile, evidentemente, per le possibilità delle comunità cristiana di cui Don Mario Salerno è guida pastorale. Tanto che il sacerdote – nell’ultimo giorno in cui gli è ancora vietata la possibilità di celebrare messa con i fedeli – decide di chiare con un video un concetto preciso: non potrà soddisfare le tante richieste pervenute da altre parrocchie. Sacerdoti a cui, quindi, pubblicamente rivolge l’invito “a rivolgersi alla Caritas”.

Il filmato, di pochi minuti, è però anche un prezioso spaccato circa le dinamiche interne alle Diocesi nella gestione dei contributi dei fedeli e della Cei. Don Mario Salerno dice: “Mi vedo costretto a chiarire – per evitare ‘retropensieri’ altrui – che negli ultimi due mesi abbiamo distribuito viveri di prima necessità ad alcune centinaia di famiglie bisognose – 27 della mia parrocchia (tre italiane e 24 straniere) ed altre invece di altri quartieri – attraverso l’utilizzo delle sole nostre risorse personali, parrocchiali ed associative dei volontari di ‘Venite Libenter’ di Rossano Braca e grazie alle donazioni di enti e di privati. Non abbiamo ricevuto alcun contributo pubblico né da enti civili né da enti ecclesiastici. Anzi, in tempo di emergenza siamo stati noi a donare alla Diocesi attraverso due bonifici da me effettuati il 13 marzo”. Presupposto argomentativo necessario per potersi rivolgere a precisi interlocutori. “Ai confratelli, ai parroci ed ai laici che mi hanno avanzato richiesta di aiuto, di sostentamento a beneficio di persone bisognose delle loro parrocchie non posso, allora, che comunicare l’indirizzo della Caritas diocesana – che con tutte le altre Caritas diocesane sono state destinatarie dei fondi dell’8 per mille della Cei all’emergenza – e non della parrocchia di San Demetrio. Quest’ultima non è, e non potrà essere, il ‘Pozzo di San Patrizio…’”. Concetti oggi anticipati ma che, certamente, il sacerdote approfondirà durante le funzioni religiose “con il popolo Santo di Dio” che riprenderanno a partire da domani, lunedì 18 maggio.