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Salerno – La diciottesima edizione del Sea Sun è stata, come da tradizione, ghiotta occasione di bilancio per le attività e le prospettive del porto di Salerno. Rispetto alle passate edizioni stavolta, però, sul palco erano tutti ‘padroni di casa’: Pietro Spirito in quanto l’organizzazione è dell’Autorità di Sistema Portuale; Vincenzo Napoli in quanto l’Arena del Mare nel sottopiazza della Concordia è stata completamente dedicata (sabato sera) alla kermesse; Fulvio Bonavitacola, primo presidente dell’Autorità portuale e ideatore del Sea Sun (“molto volentieri ho accettato l’invito di De Luca a rappresentarlo qui e sono subito corso via da Agnano”). Non secondarie le presenze e le interlocuzioni di Andrea Prete (Confindustria Campania e Camera Commercio Salerno), Daniele Di Guardo (Comandante Capitaneria) e Francesco Messineo (segretario generale AdSP e concreto organizzazione della manifestazione).
Pietro Spirito: “Tra novembre e marzo 2021 completeremo il dragaggio, quindi bisognerà iniziare a lavorare all’allargamento dell’imboccatura: sono i due elementi che aumenteranno la capacità ricettiva e produttiva del porto. Con l’aumento del pescaggio al molo Manfredi a 10 metri non avremo problemi nell’attracco anche delle più grandi e moderne navi; per le navi-merci il fondale richiesto è però di 13 metri. Ambiamo così a ricevere, a Salerno ma anche a Napoli, navi di 320 metri con capacità di carico di 9mila teus (unità di misura corrispondente ad un container, ndr) perché oramai quelle da 4mila teus che oggi ospitiamo a Salerno, saranno messe fuori esercizio. Non adeguarsi infrastrutturalmente significherebbe, quindi, uscire dal mercato”. Su Porta Ovest: “Abbiamo affrontato tutte le difficoltà immaginabili fino ad arrivare al commissariamento dell’impresa e alla vendita del ramo d’azienda ma ora ce n’è un’altra: con il nuovo protocollo di sicurezza sui cantieri – in scadenza al 31 luglio ma probabilmente prorogato fino alla fine dell’anno – il regime di produttività dei cantieri delle opere pubbliche è stato ridotto del 25%. Ciò perché sono vietate lavorazioni contemporanee e consecutive”.