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Salerno – “Vi dico subito che sono un sovranista europeo”. Spiazza tutti Franco Roberti quando, nel ventre del Mediterranea Hotel, rivolgendosi alle centinaia di persone che di domenica mattina il Governatore aveva fatto confluire per dettare a tutti e ad ognuno l’oramai celebre frase “Il nome di Roberti su ogni scheda…” tenta l’arduo ragionamento: “Sono sovranista europeo contro i populismi, i nazionalismi e i sovranismi delle piccole patrie; sono per una sovranità europea che non sia annientamento delle identità nazionali ma esaltazione delle stesse in una entità più grande capace di governare la globalizzazione, cosa che i singoli Paesi non sono più in grado di fare. Questa sovranità europea va però costruita”. Il silenzio si sostituisce agli applausi: senza un lungo approfondimento di merito sembra difficile cogliere le differenze con i proponimenti di Giorgia Meloni o di Matteo Salvini. L’impressione è che Roberti più tenti di spiegare, più si allontani dal solco tracciato al Nazareno. Dice: “Uno dei motivi per cui ho accettato la proposta di Zingaretti è di dare un contributo al Pd che è sicuramente l’unico argine al dilagare del populismo, del sovranismo deteriore, del nazionalismo. Fenomeni che rischiano di prendere il sopravvento”. La sala si rianima per qualche secondo, fino a quando Roberti spiega che “bisogna quindi ripartire dall’Europa dei popoli con una propria Costituzione; un’Europa federale fondata sul principio della supremazia della legge”. Il tempo stringe, De Luca incombe: Roberti chiude con il ‘botto’: “Per costruire l’Unione Europea fondata sul sovranismo europeo dobbiamo costruire politiche di difesa, economiche e dell’immigrazione comuni. Dimentichiamo che l’Italia è la frontiera d’Europa: chi qui arriva, arriva in Europa e dunque è responsabilità dell’Europa farsi carico dell’accoglienza, della integrazione e della gestione, nella legalità, dei migranti. Questa è una risoluzione del Parlamento europeo bloccata però al Consiglio Ue dai… sovranisti, Noi, allora, vogliamo andare in Europa per cambiare le regole”. Lascia il palco a De Luca che infiamma la piazza. E il discorso di Roberti è archiviato.