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Salerno – Si chiama Rita Romano ed incarna l’esempio della donna-coraggio. E’ la direttrice della casa circondariale di Salerno. Ruolo e funzione la portano a stare, naturalmente, lontana da taccuini e telecamere. Alla consegna del premio Cuore d’Oro da parte del fondatore Humanitas Roberto Schiavone, però, decide di raccontare. Emerge allora uno spaccato di vita professionale utile a far comprendere quanto, piuttosto che dell’oro, da quella parte delle mura carcerarie vi sia bisogno di… acciaio. Dice: “Nella istituzione che rappresento siamo continuamente in una guerra dentro la quale ci sforziamo di conciliare la forza con l’umanità”. L’esempio è lampante: “Il 5 aprile c’è stata una rissa (tra napoletani e salernitani, ndr) in un ambiente nel quale non ti aspetteresti rispetto per le donne. Invece i detenuti si sono calmati dicendo in dialetto ‘fermiamoci, la direttrice si può far male…’. Quelle persone hanno avuto rispetto di me non in quanto direttore ma in quanto donna”. Le cronache di quei fatti raccontano che la direttrice non esitò a gettarsi tra i contendenti tanto che venne strattonata e cadde, procurandosi lievi ferite. Rita Romano ha ricevuto il premio Cuore d’Oro al Gran Galà della Solidarietà in quanto, tra le altre iniziative, attraverso la collaborazione dell’Humanitas ha attivato la ‘pizzeria dietro le sbarre’ alla quale, rassicura Schiavone, seguirà il ristorante.