- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Salerno – Via Carlo Carucci, laddove gli slogan sono demoliti dalla realtà. Siamo in pieno centro: la strada congiunge via Dalmazia (altezza sottopassaggio ferroviario) con piazza Calsalbore. Via stretta, marciapiedi piccoli resi ancor più minuscoli dai pochi alberi sopravvissuti e dalle buche lasciate vuote dai tronchi morti e tagliati negli anni. Martedì mattina a rendere impraticabile il passaggio sono gli escrementi dei cani (praticamente un tappeto…), l’immondizia sparsa, in parte bruciata e finanche un materasso (per fortuna formato singolo) abbandonato e alcune auto parcheggiate con due ruote sul marciapiede.

Una macchina di grossa cilindrata, con i due pneumatici forati, potrebbe essere lì da molto tempo. L’immondizia, le deiezioni canine, le auto sul marciapiede sono la testimonianza sia della inciviltà di chi usa quella strada a proprio piacimento in spregio del rispetto per gli elementari diritti altrui che dell’assenza dell’opera dei netturbini (a Salerno il servizio NU conta un numero adeguato di operatori), dei vigili urbani e degli addetti dell’ufficio verde pubblico. Con relativi assessori o sindaco i cui volti, da queste parti, sono un ingiallito ricordo. Tornano allora alla mente le ‘straordinarie’ parole dell’ex pluri-sindaco che per decenni – in una sorta di cinegiornale dalla suggestione collettiva – ha inculcato nei salernitani i concetti di ‘città europea’, ‘città-giardino’, ‘efficienza della macchina amministrativa’ e così via.              

Via Carlo Carucci