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Auletta – “Il fatto non sussiste”. Con questa motivazione il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Lagonegro, ha assolto il sindaco del Comune di Auletta, Pietro Pessolano, dall’accusa di omicidio colposo per la morte di una giovane 24enne del posto a seguito di un incidente stradale avvenuto sulla strada statale 19Ter nel dicembre del 2019.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la giovane vittima, Mariapia Di Stasio, 24enne, residente ad Auletta, era alla guida di una Fiat Grande Punto quando perse il controllo del veicolo e l’autovettura finì fuori strada in località Cerreta, impattandosi contro un albero. In quel terribile schianto, la 24enne rimase gravemente ferita ma il suo cuore smise di battere qualche giorno dopo l’incidente, in un letto dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Per la morte della giovane automobilista, la Procura della Repubblica di Lagonegro iscrisse nel registro degli indagati il sindaco del comune di Auletta, quest’ultimo Ente manutentore-proprietario della strada sita in località Cerreta.
Il sindaco, Pietro Pessolano, fu quindi indagato per aver omesso l’installazione della segnaletica stradale indicante il pericolo di dislivello della strada di oltre il 70% e l’assenza di barriere guardrail a protezione degli automobilisti. Accuse queste, che secondo il Sostituto Procuratore, Giovanna Lerose, insieme alle condotte della vittima che avrebbe transitato lungo la strada con una velocità superiore rispetto a quella consentita 60km/h anziché 30km/h, con assenza di uso della cintura di sicurezza e senza conservare il controllo della propria autovettura, avrebbero concorso al decesso della 24enne.
Accuse gravi queste, per le quali il Pm aveva chiesto al Gup il rinvio a giudizio del sindaco di Auletta. Richiesta che però è stata respinta dal giudice. Così, ieri per il sindaco Pessolano, difeso dall’avvocato Claudio Parisi, il Gup del Tribunale di Lagonegro, il giudice Mariano Sorrentino, ne ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste, decretandone così l’assoluzione del primo cittadino.
“Finisce finalmente un lungo calvario giudiziario che per anni mi ha distrutto- dice il sindaco, Pietro Pessolano, affiancato dal legale, all’indomani della notizia di assoluzione. -Ero rassegnato però, che anche questa volta la giustizia facesse il suo corso. Il mio pensiero- spiega Pessolano- è rivolto ai tanti colleghi sindaci perché questa sentenza potrà essere usata come precedente per i sindaci che vivono quotidianamente l’incubo di essere sottoposti a processo penale per ogni fatto che coinvolga l’Ente solo perché si ricopre la carica di primo cittadino come se fosse una sorta di cambiale firmata in bianco al momento dell’elezione. Alla lettura della sentenza-conclude Pessolano-ho pianto. Mariapia meritava di più”.