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Salerno – Alle prime ore dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno, supportati in fase di esecuzione dal 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano, dal Nucleo cinofili di Sarno e da quelli dei Comandi di Napoli, Caserta, Brescia, Taranto, Ferrara e Monza-Brianza, hanno eseguito un’Ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento ha disposto la custodia cautelare in carcere a carico di 23 persone e gli arresti domiciliari nei confronti di altre 13 persone. Gli arrestati sono ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di traffico di sostanze stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (artt. 73 e 74 D.P.R. 309/90), commessi nel periodo compreso tra gli anni 2015 e 2016. Al contempo, sono stati eseguiti decreti di perquisizione personale e locale e notificate contestuali informazioni di garanzia – a carico di 5 indagati in stato di libertà.

L’operazione si è svolta principalmente in Scafati (SA) e poi in Boscoreale (NA) ed altri per altra causa comuni del territorio nazionale in cui i soggetti interessati erano già detenuti ovvero attualmente residenti o dimoranti. Le indagini si sono sviluppate partendo rispettivamente da due episodi criminosi verificatisi a Scafati, quali l’omicidio del pregiudicato Armando Faucitano, ucciso a colpi di pistola in data 26/04/2015 in Piazza Genova, e l’attentato dinamitardo posto in essere la notte del 29/03/2016 ai danni del bar “My Love”, ubicato in via Pasquale Vitiello e all’epoca dei fatti gestito da CANNAVACCIUOL0 Teresa, nota per i suoi precedenti legati allo spaccio di stupefacenti. All’esito delle attività investigative, dirette e coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia, è emersa l’esistenza di due distinte associazioni finalizzate al traffico illecito di sostanze stupefacenti, operanti sul territorio del Comune di Scafati e aree limitrofe e rispettivamente dirette da: BARBATO CROCETTA Giovanni e SORRENTINO Angelo; SQUILLANTE Francesco, CANNAVACCIUOLO Teresa, CAROTENUTO Andrea, CAROTENUTO Morena, CAROTENUTO Vincenzo, SQUILLANTE Raffaele e SQUILLANTE Salvatore. Entrambi i sodalizi, il primo dei quali è risultato essere anche rifornitore del secondo, gestivano le piazze di spaccio e i circuiti di clientela di rispettiva pertinenza ed erano accomunati dall’esistenza di rapporti familiari al proprio interno, che rafforzavano il vincolo associativo tra i sodali. Nel caso dell’associazione costituita intorno alle figure di BARBATO CROCETTA Giovanni e SORRENTINO Angelo, sono stati altresì documentati rapporti (tenuti prevalentemente dallo stesso BARBATO CROCETTA) con soggetti appartenenti o contigui ai clan camorristici operanti nella zona (MATRONE di Scafati e AQUINO-ANNUZIATA di Boscoreale).

Tra le fonti di approvvigionamento di stupefacenti, è stata registrata la capacita di attingere a fornitori in Olanda, come suffragato dal coinvolgimento di ALFANO Carmine, ALFANO Vincenzo e RIZZO Pasquale nell’acquisto di una partita di droga successivamente sequestrata il 23/06/2015 dalle autorità di polizia tedesche con n contestuale arresto il flagranza dei predetti ALFANO Vincenzo e RIZZO Pasquale, poiché trovati in possesso (provenienti dall’Olanda) di 1 kg di cocaina e 4 kg di marijuana. In relazione alla seconda organizzazione, è stato anche acclarato il coinvolgimento di minorenni (in un caso di età inferiore a quattordici anni) impiegati in ausilio dalle rispettive madri nello svolgimento delle attività illecite (fatti oggetto di separato procedimento istruito dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno).

Le modalità di svolgimento dell’attività di spaccio precedevano modelli operativi standardizzati comprendenti: richieste telefoniche con linguaggio criptico e riferimenti convenzionali atti a dissimulare la natura illecita delle sostanze commissionate: l’individuazione di luoghi di consegna occasionali, incluse le adiacenze di abitazioni, scuole e luoghi pubblici; la custodia delle sostanze in luoghi diversi dalle rispettive private abitazioni, generalmente ubicati nelle pertinenze delle stesse per agevolarne il pronto prelievo. La stima approssimativa delle sole vendite al dettaglio si attesta nell’ordine di ca. 100 cessioni quotidiane per ciascun sodalizio, per un introito non inferiore alla cifra giornaliera di 2.000 euro (4.000 per entrambe). Nel corso delle indagini, a fini di riscontro delle risultanze delle intercettazioni in atto, sono stati eseguiti svariati interventi di iniziativa, che hanno consentito il rinvenimento e conseguente sequestro di denaro ritenuto provento dell’attività di spaccio e/o di vari quantitativi di sostanze stupefacenti nella disponibilità di acquirenti al dettaglio o degli indagati (all’occorrenza arrestati in flagranza). 

Nel video l’intervista al comandante dei carabinieri Trombetti.