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Valva (Sa) – La Procura della Repubblica irpina ha disposto nelle scorse ore, il dissequestro della salma del giovane Cristian Macchia, il 36enne originario di Valva, deceduto domenica sera dopo essere precipitato in un vallone in montagna a Senerchia. Dopo l’esame autoptico, la salma del giovane pastore 36enne di Valva, nel primo pomeriggio di oggi lascerà l’obitorio dell’ospedale di Sant’Angelo Dei Lombardi e raggiungerà la cittadina irpina di Senerchia dove alle ore 15.30 presso la Chiesa madre verrà celebrato il funerale.
“Un giovane pieno di vita e grande lavoratore”, così lo descrivono amici e conoscenti nel suo paese natio, Valva dove la comunità dell’Alto Sele si è stretta da giorni intorno al dolore della famiglia Macchia.
Sposato, padre di due bambini, operaio e pastore, Cristian Macchia viveva da qualche anno a Senerchia dove aveva avviato un’attività di allevamento di capre. Come ogni giorno, anche domenica, il 36enne originario di Valva si era recato in montagna insieme al suo gregge per condurlo al pascolo quando, nel percorrere un sentiero che era abituale fare, è caduto.
Secondo gli inquirenti, la caduta potrebbe essere stata accidentale.
Il giovane infatti, nel tentativo di attraversare il sentiero, avrebbe perso l’equilibrio, scivolando su alcune foglie, facendo un volo di oltre 30 metri di altezza, in un dirupo a valle della montagna, tra massi, sterpaglie e arbusti.
Ad individuare il cadavere dopo circa 12 ore di ricerche senza esito, il gruppo speleologico alpino e alpino che si è calato nell’area impervia del vallone a Senerchia con le imbracature per recuperare il corpo di Macchia, ormai privo di vita.
“È un giorno di dolore per la nostra comunità- chiosa il vicesindaco del Comune di Valva, Luca Forlenza- Oggi-sottolinea- è il giorno del lutto ma il ricordo di Cristian resterà sempre vivo nei nostri cuori”. 

Il comune di Valva, in segno di cordoglio alla famiglia Macchia, ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di oggi.