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Pollica (Sa) – L‘Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Anci, si costituirà parte civile nel processo sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. Primo cittadino trucidato da 9 colpi di pistola esplosi la sera del 5 settembre 2010 e sul cui caso, proprio belle scorse ore la Procura antimafia di Salerno, ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio e narcotraffico ben nove persone tra cui tre carabinieri, due camorristi e degli imprenditori.
Ad annunciare la costituzione parte civile di Anci nel processo sull’omicidio Vassallo, è stato poco fa il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro.
Finalmente, dopo 12 anni, prende forma la verità giudiziaria sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore.

Quanto sta emergendo dall’indagine della procura distrettuale antimafia è ancor più grave di ciò che abbiamo sempre sostenuto.

Angelo non solo è stato ucciso per la sua tenace e instancabile azione di denuncia di ogni illegalità ma oggi scopriamo che i suoi carnefici avrebbero ottenuto la protezione di infedeli servitori dello Stato.

Di fronte a un quadro così inquietante, la comunità dei sindaci italiani pretende verità e giustizia.

I killer, i mandanti e la rete dei loro complici vanno garantiti alla giustizia. Lo dobbiamo alla famiglia di Angelo, alla città di Pollica e a tutti i sindaci italiani che spesso, soprattutto nei piccoli Comuni, affrontano in solitudine situazioni molto pericolose.

Ricordo ancora la forza delle gente di Pollica, che insieme a noi sindaci nel 2019 sfilò tra le vie del paese per chiedere giustizia e verità.
Quel giorno firmammo un manifesto che ci impegnava nella difesa della bellezza e della legalità.

Perché l’assassino di un sindaco, oltre che una ferita profonda ai suoi affetti e alla sua comunità, è una ferita inferta all’intero Paese e ai suoi rappresentanti. Per questo l’ANCI chiederà di costituirsi parte civile nel processo”.