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Benevento – Una ferita ancora viva e non potrebbe essere altrimenti. Tre anni la bomba d’acqua che ha investito il Sannio ha lasciato segni tangibili sulla terra ma, soprattutto, in ogni persona che ha dovuto vedere il frutto del proprio lavoro e di anni di sacrificio spazzato via senza poter fare nulla. Si tratta dell’alluvione il 15 ottobre del 2015 ha devastato una terra intera e messo in ginocchio, ma non abbattuto, tantissime persone. Tanti i paesi delle province coinvolti, chi per dover far fronte a un livello dell’acqua che ha deciso di inondare tutto, chi per aver dovuto guardare con grande preoccupazione a cosa scendeva giù dalle montagne. Dal fortore, alla valle Telesina fino ai paesi dell’Alto Tammaro, chi più chi meno, ha dovuto combattere per rialzarsi, rimboccarsi le maniche per spalare chili e chili di fango dalle proprie abitazioni, ha dovuto ricominciare da zero per rimettersi in sesta e tornare alla vita, quella di sempre. Tre anni, tanto c’è voluto per riprendere una parvenza di normalità, ma qualche segno resta ancora. Ciò che l’acqua non ha scalfito è la voglia di ogni singola amministrazione comunale e di ogni singolo cittadino, di rimettere le cose a posto, far rinascere case distrutte o riportarle all’antico fasto. A Ponte è stato fatto in maniera celere, come lo stesso si può dire di altri centri come Paduli o Castelpagano. Emblematica è la situazione di Solopaca e Paupisi due paesi ai piedi di una montagna che ha fatto sconquassi un po’ per l’inciviltà delle persone, un po’ perché il flusso di acqua è stato enorme. Tanto grande da spazzare gli alberi che avrebbero dovuto fare da rete di contenimento e far scendere giù fango misto a tanta altra roba. Non solo alluvione, il reale problema in questi paesi è stato anche il disboscamento, fenomeno che, però, è via via diminuito e questo grazie anche alle amministrazioni in primis e alla paura di rivivere una sensazione del genere. Da quel giorno ad oggi sono cambiate tante cose. Il più è stato messo a posto, di segni dell’alluvione sono rimaste poche tracce. Le ultime cose saranno messe in regola non appena saranno sbloccati gli ultimi fondi. Un premio alla tenacità di un popolo, quello sannita, che non ha abbassato mai la testa.

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