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L’accordo per il governo della Provincia tra Pd-FI c’era e rientrava nell’ambito di un’ intesa che vedeva coinvolte pure l’Asi e l’Alto Calore. A rivelarlo è Sabino Morano, esponente del centrodestra irpino: «Nell’estate del 2014 si discusse della possibilità di gestire alcuni enti, che erano in una situazione critica dal punto di vista finanziario, non più a maggioranza politica come si era fatto fino a quel momento, ma attraverso una sorta di collaborazione tra i partiti, cioè applicando la logica delle larghe intese. Del resto, – spiega Morano – l’Alto Calore era in una condizione difficile per i troppi debiti, l’Asi lo stesso e la Provincia, diventata un ente di secondo di livello, aveva subito forti tagli come previsto dalla Delrio. L’idea, in quella fase, era di mettere da parte la politica e fare dei governi unitari che lasciassero le presidenze ai partiti che si erano imposti in passato: la Provincia a Forza Italia, l’Alto Calore al Pd e l’Asi all’Udc.

Alle elezioni provinciali il Pd lanciò la candidatura del sindaco Paolo Foti.  «Noi ribadimmo i termini dell’accordo e presentammo Gambacorta. Però sembrava che il Pd e l’Udc si fossero messi d’accordo, la situazione a livello nazionale era cambiata e dunque forse si era pensato di escludere il centrodestra: a quel punto il patto non c’era più», osserva Morano.

Gambacorta comunque vinse le elezioni e fu eletto a Palazzo Caracciolo. L’intesa è durata fino all’altro giorno. «Gambacorta aveva nominato vice presidente un esponente dem, Caterina Lengua (sindaco di Cervinara ndr). Il Pd, devo ammetterlo, ha tenuto fede a quanto stabilito e ha collaborato nell’ambito del Consiglio provinciale. Solo nell’ultima seduta, dopo aver votato il bilancio all’unanimità, ha deciso di ritirare le deleghe. Noi non abbiamo rotto il patto, il Pd non so invece perché abbia fatto una mossa così azzardata».