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Avellino – Non usa mezzi termini Donato Pennetta, ex assessore del comune di Avellino nel commentare le nuove dimissioni annunciate dal sindaco Foti, ieri sera al termine di una infuocata seduta di Consiglio comunale. “Le dimissioni sono un atto di coraggio e non di viltà. Non mi sembra che ci siano stati atti di grande coraggio in questa amministrazione, ma si pensa solo a sopravvivere” – spiega Donato Pennetta che è un profondo conoscitore in materia di Enti locali.

Il sindaco ha mantenuto la promessa, quella di non partecipare ai lavori dell’ultima seduta di consiglio comunale, tenutosi grazie a presenze risicatissime. Foti ha revocato i due componenti del Comitato di Gestione del Teatro comunale, Antonio Caputo e Angelo Maietta, finiti nel mirino per vizi procedurali. Come da regolamento, dovranno essere i capigruppo a fornire una rosa di nomi, entro tre giorni.

Sulle proprie dimissioni Foti non si è espresso, al protocollo non c’è alcun atto formale. Un modo di procedere che non ha fatto altro che rendere sempre più solo il sindaco e che ha demotivato numerosi consiglieri della maggioranza.

Particolarmente amareggiato è il capogruppo del Pd Geppino Giacobbe, persona che da diversi mandati siede a Piazza del Popolo: “E’ stata una sorpresa, una decisione che non aveva comunicato a nessuno neanche a me. Ho tentato di parlargli, al termine dei lavori dell’Assise, ma alle 12.15 aveva già lasciato il comune. Non credo che in questa fase Avellino meriti un commissario – ha concluso il capogruppo del Pd – Questa volta vedo il Sindaco più deciso. Anche perché non c’è stata nessuna reazione immediata da parte della maggioranza. I consiglieri sarebbero dovuti venire per esprimere solidarietà e dimostrare compattezza e invece in aula eravamo solo in 7.  Credo che il sindaco debba ripensarci e non protocollare le dimissioni. Un commissario comprometterebbe tutte le azioni che sono state avviate e le procedure subirebbero un ulteriore e deleterio stop”.