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Benevento – “Purtroppo sono costretta a entrare ancora nell’incomprensibile scambio di comunicazioni a mezzo stampa creato, senza motivi, su una vicenda che avrebbe potuto semplicemente risolversi con un atto unilaterale del sindaco, così come era nata”. L’ex vicesindaco del comune di Benevento, Erminia Mazzoni, invia una comunicazione alla stampa per precisare meglio la propria posizione in merito al dissidio che ha portato il primo cittadino, Clemente Mastella, a estrometterla dalla giunta comunale. 
“Leggo che l’on. Mastella – spiega Mazzoni – si sarebbe contrariato perché non avrei rinunciato al 10% dell’indennità, come da lui chiesto. Mi preme quindi segnalare che come tutti i delegati di giunta ho rinunciato al 10% della indennità al momento dell’accettazione dell’incarico. Anche se la procedura è anomala fornisco, allegandolo alla presente,  al sindaco la determina del segretario generale n. 23/16 dalla quale risulta la rinuncia, che avrebbe potuto chiedere agli uffici, come ho fatto io, evitando di contrariarsi. Purtroppo è l’unica cosa che posso provare. Perché del colloquio avuto con il sindaco non posso che ribadire la onestà della mia versione”.
“Lascio – ha concluso – alla intelligenza dei più capire qual è la verità. Il resto appartiene alla coscienza di ciascuno e alla dignità umana e non può formare oggetto di una comunicazione mediatica, che non mi appassiona e offende la città. Per quanto alla mia presunta candidatura, se mi dicessero anche chi me l’avrebbe proposta, magari da oggi  potrei iniziare a pensarci!”.

Sulla vicenda anche la dichiarazione di Campo Progressista: “La revoca del vicesindaco Erminia Mazzoni, formalizzata proprio nella giornata di oggi, disegna scenari singolari a Palazzo Mosti. Lo scambio di accuse fra il sindaco Mastella e l’ormai ex vicesindaco, infatti, fa emergere una concezione privatistica dell’istituzione comunale e una conseguente occupazione dei vertici amministrativi finalizzata esclusivamente a soddisfare ambizioni maggiori, in questo caso relative ad un ben più confortevole scranno a Roma. Avremmo preferito che la rottura avvenisse su questioni legate all’amministrazione della città che, mai come in questo momento di grande attenzione mediatica, merita cura e soluzioni riguardanti problemi che non sembrano affatto risolti”.