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Si è presentato di buon ora allo stabilimento casertano della Firema, azienda che produce carrozze ferroviarie, per la sua opera di volantinaggio a favore del ritorno delle garanzie previste dall’articolo 18, la cui proposta di legge che voleva ripristinare il vecchio testo è stata di recente affossata alla Camera. Nel quadro di una mobilitazione in tutti i luoghi di lavoro italiani, Arturo Scotto, esponente di Mdp, ha scelto Caserta per l’attività di propaganda decisa dal partito guidato da Roberto Speranza, che oggi invece è alla Fiat di Melfi. Ai cancelli ha distribuito i volantini ai lavoratori che via vai entravano per il proprio turno di lavoro. “Il Jobs act è stato un fallimento – ha spiegato Scotto – perché ha precarizzato il mondo del lavoro e lo ha indebolito nei diritti. Hanno bocciato la nostra proposta di ripristinare l’articolo 18, per questo oggi in tutta Italia i parlamentari di Articolo 1 sono fuori ai luoghi di lavoro per fare volantinaggio e spiegare le nostra ragioni. Siamo qui davanti a Firema perché questa è una fabbrica decisiva per il nostro Mezzogiorno, per lo sviluppo di Terra di Lavoro, che attende risposte importanti e commesse decisive per la sua sopravvivenza”. La Firema, oggi denominata Tfa, con stabilimenti a Caserta, Milano, Spello (Perugia) e Tito (Potenza), è un simbolo delle enormi difficoltà del comparto industriale italiano e meridionale: commissariata per cinque anni dal governo dopo il fallimento della società della famiglia napoletana Fiore che l’ha fondata, nel 2015 è stata acquistata da una cordata capeggiata dalla multinazionale indiana Titagarh e composta anche dalla società partenopea Adler; durante l’acquisizione, dei 540 lavoratori impiegati nei quattro siti, ne rimasero fuori 160 lavoratori, dei quali una settantina riassorbiti. Non sono stati ancora riassunti invece 90 lavoratori – 65 a Caserta, 15 a Tito, 8 a Milano e 2 a Spello – nonostante la proprietà indiana avesse garantito il completo riassorbimento di tutta la forza lavoro. Per qualcuno sono stati fatti contratti a termine da rinnovare ogni tre mesi. Attualmente la Firema-Tfa sta lavorando grazie alle commesse della Regione Campania e di Trenord (Regione Lombardia), per le quali realizza carrozze ferroviarie, mentre le commesse estere annunciate dalla proprietà indiana non sono ancora arrivate. In particolare la Regione guidata dal governatore Vincenzo De Luca ha affidato all’azienda lavori per quasi 170 milioni di euro: ci sono 12 treni nuovi della Sepsa da ultimare nel 2018 con un costo pari a 80 milioni di euro, uno dei quali consegnato a maggio durante una cerimonia tenuta alla Firema alla presidenza dello stesso De Luca e del Ministro per la Coesione terrotoriale De Vincenti; ci sono poi i nove treni, anch’essi nuovi, per un costo di 52 milioni di euro, di Metrocampania Nord-Est, che serviranno per la linea Napoli-Benevento via Cancello, e i 25 da riammodernare (37 milioni di euro) per la Circumvesuviana. Trenord ha invece affidato a Firema-Tfa la realizzazione di 24 vagoni.