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È scoppiata la polemica ad Aversa in seguito alla decisione della giunta comunale di non costituirsi parte civile nel processo nato da un’inchiesta della Dda di Napoli, “The Queen”, in cui è coinvolto il sindaco Enrico De Cristofaro, accusato di presunta turbativa d’asta e corruzione.

Secondo gli inquirenti il primo cittadino, quando era alla presidenza dell’ordine del architetti di Caserta, avrebbe turbato la gara d’appalto promossa dall’Adisu riguardo la ristrutturazione della casa dello studente, affidandone i lavori all’azienda dell’imprenditore Mario Martinelli, considerato vicino al clan dei casalesi.

La giunta comunale ha deciso di non dichiararsi parte offesa in quanto la casa dello studente e stata concessa in comodato d’uso dall’Adisu dal 2010, e quindi il comune non possiede l’immobile e per questo non può costituirsi parte civile.

Nel gioco delle parti sono entrati i consiglieri dell’opposizione, i quali hanno accusato la maggioranza di non ritenere utile e opportuno salvare il nome e la faccia della città non costituendosi parte civile.

I rappresentanti delle opposizioni, sulla spinta del capogruppo consiliare del Partito Democratico, hanno ideato una richiesta di seduta apposita di consiglio comunale per discutere la volontà di costituzione in giudizio da parte dell’ente.

La richiesta sarà ufficializzata nelle prossime ore al presidente del consiglio comunale, Augusto Bisceglia e inviata anche al prefetto di Caserta per velocizzare i tempi. Nel mentre il sindaco continua nel silenzio stampa.