Fiumi di inchiostro e dibattiti intorno al tema mozzarella, piuttosto che fare chiarezza hanno generato confusione tra i consumatori, veri e unici protagonisti del successo mondiale del prodotto.
E così, bando alle chiacchiere, il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop ha deciso di pubblicare un decalogo che chiarisce in poche regole cosa sapere prima dell’acquisto e come degustare al meglio la vera mozzarella di bufala campana.
Un nuovo vademecum che arriva all’indomani dell’analisi pubblicata dalla Coldiretti sull’export del prodotto nel mondo che, negli ultimi 10 anni, è cresciuto di oltre il 100% e prefigura il 2017 come l’anno del record assoluto con un incremento ulteriore del 7,5% di produzione già nei primi otto mesi dell’anno.
Ecco le 5 mosse per gustarla al meglio:
- La mozzarella di bufala deve sempre essere immersa nel suo liquido di governo, fino al momento del consumo. Se non prevedete di consumarla per intero, conservate il liquido di governo per poterla riporre correttamente.
- Al momento del consumo, la mozzarella deve avere una temperatura di circa 18-20°C. Di conseguenza, se la acquistate al banco frigo o la conservate nel frigorifero, a una temperatura cioè di circa 4°C, levatela dal frigo una mezz’oretta prima del consumo, per darle modo di raggiungere la temperatura ottimale. Avete fretta o semplicemente non avete voglia di aspettare? Immergete la mozzarella in acqua tiepida, a 35-40° C, per una decina di minuti.
- Se comprate la mozzarella fuori dal banco frigo, conservatela così insieme alla sua confezione:
— in acqua fresca a 15° C d’estate;
— in acqua tiepida a 18-20° C d’inverno.
- La mozzarella di bufala andrebbe consumata fresca, per assaporare al massimo il suo sapore di latte fresco. Tuttavia, si può mangiare anche dopo tre o quattro giorni, riponendola in frigo con tutto il suo liquido di governo.
- Se utilizzate la mozzarella come ingrediente per la preparazione di altri piatti, scolatela dal liquido di governo e lasciatela in frigo come minimo mezz’ora per eliminare l’acqua in eccesso e per farle guadagnare la giusta consistenza.
