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Napoli – Rientro dal maxi-debito, Palazzo San Giacomo trova a tarda notte la quadratura del cerchio. La giunta comunale ha approvato la delibera di proposta relativa alla riformulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Il piano, che adesso dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, costituisce una riformulazione del piano di riequilibrio in corso di attuazione approvato dal Consiglio comunale il 28 gennaio 2013 e dalla Corte dei Conti con la sentenza del 22 ottobre 2014. Il Comune di Napoli aveva attivato una procedura di riequilibrio finanziario decennale, procedura che con la legge di bilancio 2018 è stata allungata di ulteriori 10 anni. Il Comune di Napoli, pertanto, avendo già usufruito di 5 anni ha elaborato e riformulato il nuovo piano di rientro su 15 anni. Il piano si compone di due sezioni: la prima relativa ai fattori e cause dello squilibrio, la seconda è relativa al raggiungimento dell’equilibrio entro il 2032. 

Il disavanzo presunto al 31 dicembre 2017 da ripianare è pari a “circa 1,6 miliardi di euro, in stragrande parte frutto di legislazione recente che ha obbligato gli enti locali a predisporre appositi fondi di riserva, con un ripiano annuo di circa 91,7 milioni di euro”. Nella delibera è delineato anche un excursus storico sulla capacità di riscossione dell’ente «che nel triennio 2015-2017 si è incrementata nonostante si siano ridotti in modo considerevole i trasferimenti a titolo di fondo di solidarietà comunale. La capacità di riscossione è di circa il 62 per cento  ed è in costante miglioramento», assicura la Giunta.  Nella seconda parte del piano si sostiene «la dimostrazione del raggiungimento dell’equilibrio finanziario al 2032 con interventi di carattere straordinario nella prima fase (dismissioni immobiliari e quote societarie, incremento delle entrate dal recupero dell’evasione fiscale) e di carattere ordinario nella seconda fase».