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Salerno – Porta una ventata di freschezza e di novità nella campagna elettorale di Salerno. Luigi Di Maio ha l’ardire di riempire la sala del Grand Hotel come solo De Luca c’era riuscito. Eppure fuori non si vedono pullman organizzati e l’incontro non era stato pubblicizzato con i ‘6×9’; eppure la gente è venuta in grande, gradissimo numero: “Abbiamo il sangue agli occhi, è arrivato il momento di cacciarli e di cambiare l’Italia”, dice in vernacolo un signore con un grande cartellone. Di Maio, sceso dal Van nero che lo accompagna in giro per l’Italia e carico anche di materiale elettorale (appare un po’ abbassato sulle ruote posteriori), decide tutto: dalla location per le interviste al tempo da dedicare ai giornalisti.

Parla con voce ferma poi, quando dopo 3,30 minuti di dichiarazioni alla stampa si fa largo tra le sei-sette file di persone rimaste in piedi, la sala si accorge del suo arrivo e scatta una manifestazione di giubilo e entusiasmo d’altri tempi. Dal palco non nomina mai De Luca. I sassolini dalle scarpe se li era tolti un attimo prima: “E’ veramente singolare che non si stia parlando del fatto che il Presidente di Regione abbia piazzato qui suo figlio al Comune e l’altro suo figlio al Parlamento, com’è singolare che a livello nazionale il centro destra in questa regione abbia candidato l’autista di Raffaele Cutolo, il boss della Nuova Camorra Organizzata. Gli impresentabili stanno nelle liste di centro destra e di centro sinistra a tal punto che ieri il Ministro dell’Interno si è vergognato di incontrare Alfieri sul palco, un altro degli impresentabili che abbiamo avuto modo di conoscere. Il Movimento si propone come alternativa alla dinasty-De Luca che continuerà ad imperversare sulle Istituzioni italiane fino a che i cittadini non decideranno di dare un taglio a questa arroganza del potere”.

Su Macerata: “Una tragedia per la ragazza ammazzata e per le persone ferite. Tutti i partiti stanno strumentalizzando, il Movimento no”. Sui rimborsi: “C’è stato un problema di contabilità del Mise e del Mef: gli ultimi bonifici fatti non sono stati ancora accreditati sul conto ma risultano sul nostro sito internet; sono però contento che si sia fatta chiarezza: ieri Repubblica ha certificato per la volta che abbiamo restituito 23,1 milioni di euro. Noi abbiamo dimostrato che se c’è qualcuno che fa il furbo va fuori dal Movimento; gli altri partiti invece li fanno Ministri o li candidano in giro per l’Italia come la Boschi per tentare di salvarla in Parlamento. Vedo una grossa sproporzione nell’informazione italiana nei nostri confronti: dalle reti più importanti mi aspetto una battaglia ad armi pari”.