Ci si può soffermare su decine di dettagli. Sulle sfumature, sulle sbavature. Ci si può dedicare ad analisi tattiche e pistolotti di filosofia applicata al calcio. Qualsiasi chiacchiera, ogni critica o commento verrà fagocitato dalla certezza che oggi, dopo quattro match, la Salernitana di Pasquale Marino è una squadra che lotta, suda la maglia e ha ritrovato spirito e determinazione. Al di là dei numeri, decisamente premianti per il quarto tecnico stagionale, il dato principale che emerge dal successo contro il Mantova è che oggi il tifoso granata può sperare e credere nella salvezza non soltanto per la cifra aritmetica (tre vittorie in altrettanti match casalinghi ed una sola sconfitta in casa di uno Spezia comunque tenuto a bada per larghi tratti del confronto) quanto soprattutto per la ritrovata foga agonistica di tutti i calciatori, soprattutto quelli inspiegabilmente accantonati da Roberto Breda. A lui, sinceramente, andrebbero fatte molte domande scomode sul perché di una gestione tecnica così timida e timorosa, sulle tante scelte scellerate di formazione, su una parentesi tanto piatta quanto colpevole alla guida della Salernitana.
Nulla è stato fatto ed ora, inevitabilmente, verrà il difficile. La squadra granata ha salutato l’Arechi – si spera senza code – e si prepara ad un doppio, ravvicinato, appuntamento in trasferta contro Sampdoria e Cittadella. E se quella ch’è diventata l’ultima di campionato potrebbe clamorosamente rivelarsi una partita meno insidiosa, con i Veneti ad un passo dalla retrocessione diretta, la gara di venerdì a Marassi si preannuncia realmente drammatica. La Salernitana potrebbe avere il vantaggio di due risultati su tre a proprio favore. È avanti negli scontri diretti con i blucerchiati e con quasi tutte le colleghe pericolanti ma si troverà di fronte una squadra – quella di Evani – chiamata a compiere un miracolo calcistico nel più classico degli spareggi anticipati.
Uscire indenni dal Ferraris vorrebbe dire avere in tasca due terzi, forse più, di salvezza.
Non sarà una passeggiata di salute ma la Salernitana arriverà all’appuntamento sospinta dall’inerzia di un entusiasmo palese e con la forza interiore di chi sente tornare nelle membra le energie indispensabili per affrontare l’ultimo sprint. Quello decisivo.
di Gigi Caliulo