Landini chiede un “messaggio di cambiamento”, Ricci invece lancia una stoccata a Gaetano Manfredi: “Ha creato confusione”. Un appello al voto referendario l’8 e 9 giugno, per cinque Sì, arriva dalla Cgil a Napoli. Una manifestazione in via Scarlatti, nel cuore del Vomero, tra bandiere rosse e comizi d’antan. E dove non mancano attimi d’emozione. Come quando prendono parola i genitori di Patrizio Spasiano, tirocinante 19enne, morto lo scorso gennaio in una fabbrica di Gricignano d’Aversa. Fatale una fuga di ammoniaca, causata da una valvola di sicurezza. “Andate a votare per i vostri figli e per i vostri nipoti, Patrizio era uno di loro” grida mamma Simona, tra applausi scroscianti. Uno dei quattro quesiti referendari la tocca da vicino. È quello sulla responsabilità in solido dell’azienda appaltante, nei casi di subappalto. “Basta con le imprese impunite” invoca Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania. Il leader regionale parla di “giorni importanti”, spesi a “convincere gli indecisi”. E si toglie un sassolino dalla scarpa. “Il sindaco Manfredi – afferma -, in quanto figura istituzionale, avrebbe dovuto dire di andare a votare, senza entrare nel merito”. Viceversa, “ha mandato in confusione gli elettori”.
Manfredi, infatti, l’anno scorso non ha firmato i referendum sul lavoro. E settimane fa, ha chiarito di sostenere la consultazione sulla cittadinanza, ma di astenersi sul Jobs Act. “Mi sembra di vedere lo schema Meloni” punge ancora Ricci. Dal canto suo, Landini giudica un “atto di irresponsabilità totale” la scelta della premier. Cioè di recarsi al seggio, ma senza ritirare le schede. Di fatto un’astensione, come di chi resta a casa. “Se non è d’accordo dica anche di no” la sfida il leader Cgil, sotto un sole battente.
Il segretario nazionale promette di lavorare “Fino all’ultimo minuto” per il quorum. Un mezzo “per cancellare queste leggi balorde”. Normative non cancellate, o addirittura volute da centrodestra e centrosinistra. “Né governo né opposizione sono maggioranza” sostiene Landini, ricordando l’affluenza alle Europee 2024 (49,69). E oggi lui e la Cgil cercano una “maggioranza trasversale” per cambiare il mercato del lavoro, sempre più “precario”.