Tempo di lettura: 2 minuti

La Corte dei Conti, in funzione di giudice di appello, ha annullato l’ingiunzione di pagamento da circa 400.000 euro per quote Tarsu/TIA (anni 2010-2012) che la Provincia aveva emesso nei confronti del Comune di Cesa, risolvendo così la controversia a favore dell’ente comunale. sul tema dei rifiuti. La decisione – la numero 209 pronunciata dalla II Sezione Giurisdizionale Centrale d’Appello – rigetta il ricorso della Provincia di Caserta, confermando l’annullamento dell’ingiunzione disposta in primo grado dalla Corte dei Conti (dalla Sezione giurisdizionale Campania con sentenza numero 286 del 2024). La Corte ha dunque accertato che la pretesa creditoria era infondata. Il Collegio ha infatti stabilito che i riversamenti già effettuati da parte dell’agente della riscossione ammontavano a una cifra integralmente satisfattiva rispetto al credito complessivo teorico, facendo così venir meno l’interesse della Provincia ad agire. Il Comune di Cesa, difeso in appello dall’avvocato Giuseppe Somma, ha visto confermato anche il principio per cui il rischio di mancato incasso del tributo non ricade sul Comune, la cui responsabilità è limitata alla corretta emissione dei ruoli. Questa decisione rappresenta un precedente fondamentale. Essendo la prima pronuncia in Appello su questa specifica questione, l’orientamento stabilito dalla Corte guiderà verosimilmente le future sentenze della Sezione Centrale in tutti i contenziosi analoghi che vedono contrapposti i Comuni casertani e la Provincia. “Siamo soddisfatti della sentenza della Sezione Centrale d’Appello della Corte dei conti che, ancora una volta, conferma la correttezza dell’operato dei nostri uffici” fa sapere il sindaco di Cesa Enzo Guida.