Roma – Francesco Schettino non osservò il “livello di diligenza, prudenza e perizia oggettivamente dovuto ed esigibile”. Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui ha reso definitiva la condanna a 16 anni per il comandante della Costa Concordia per il naufragio nel quale il 13 gennaio 2012 morirono 32 persone. I tanti morti, oltre alle 193 persone ferite, “molte delle quali costrette a vivere esperienze assolutamente drammatiche, sconvolgenti, inenarrabili”, “i gravissimi danni causati all’ambiente, in un tratto di mare di eccezionale pregio”, gli “ingentissimi danni patrimoniali”, sono le ragioni per cui la Cassazione spiega di condividere la decisioni della Corte d’Appello di Firenze di non concedere le attenuanti al comandante della Costa Concordia.
Cassazione, Schettino fu negligente
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