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Napoli – Non è stato gradito l’omaggio, o meglio la provocazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini. I 3mila capi di biancheria che il Viminale sta inviando all’ospedale Cardarelli di Napoli “non servono” perché “non c’è stata alcuna emergenza”. Va giù duro il Governatore Vincenzo De Luca che attacca a viso aperto Matteo Salvini e il Ministero che dirige dopo la nota diffusa questa mattina che annunciava l’invio di circa 2500 completi letto e più di 500 lenzuola monouso “per risolvere rapidamente l’emergenza” in corso al Cardarelli.

Iniziativa autonoma, senza nessuna particolare richiesta dalla direzione generale del più grande ospedale del Mezzogiorno. Un’azione “politica” quella del Viminale che ha fatto andare su tutte le furie il presidente della Regione Campania. Al Cardarelli “sono state attivate da parte del commissario solo alcune azioni prudenziali” spiega De Luca che poi attacca: “Per risolvere le vere emergenze, faccia il Viminale quello che è suo dovere fare. Individuare e sanzionare quelli che interrompono pubblici servizi, mettendo in atto iniziative ricattatorie sulla pelle dei malati. Se avanzano al ministero lenzuola e biancheria, le mandino a chi ne ha bisogno, ai centri di accoglienza, ai servizi sociali, alla Caritas. Qualche completo coordinato può essere mandato anche a casa del ministro per rinnovare il suo corredo”.

L’arrivo dei capi di biancheria è stata lanciata in mattinata da alcune agenzie citando fonti del ministero dell’Interno. Per De Luca chi ha diffuso la notizia “è un perfetto idiota. Se gli informatori del Viminale sono quelli che hanno raccontato che mancano le lenzuola, allora è meglio affidarsi alla rete italiana di parcheggiatori abusivi. Il Viminale si occupi piuttosto che le interdittive antimafia alle aziende che partecipano alla gare arrivino in tempo”. Chiaro il riferimento alla vicenda della American Laundry, la ditta che si occupa di lavare lenzuola e camici dei medici colpita dall’interdittiva. Circostanza questa che ha creato incertezza e agitazione tra gli oltre 170 dipendenti, in sciopero nei giorni scorsi per chiedere maggiori garanzie sul proprio futuro (l’appalto passerà ora alla società arrivata seconda nella graduatoria del bando).

“Nel giorno – prosegue De Luca – in cui parte al Cardarelli una nuova struttura per il trapianto allogenico all’avanguardia in Italia, possiamo comunicare al ministro dell’Interno che non abbiamo bisogno di nulla. Ci aspettiamo solo che i trasferimenti del Fondo Nazionale Sanitario non penalizzino più come capita da sempre la Regione Campania”.