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Avellino – Contatti con la mamma della sua vittima, finisce in carcere il maestro coinvolto nel blitz sull’asilo di Fratta. “Non ho fatto niente, mi hanno arrestato. Mi hanno ucciso“. E’ il pomeriggio di mercoledì quando nel salone dell’abitazione dove Gerardo De Piano, 56 anni, insegnante di religione nella vicina scuola dell’infanzia di Fratta continua a ripetere come in un mantra queste parole. 

Poche ore prima i carabinieri della stazione di Solofra gli avevano notificato la misura cautelare agli arresti domiciliari per maltrattamenti nei confronti degli studenti e per presunti atti sessuali nei confronti di uno di loro in particolare, un bimbo di cinque anni che secondo quanto ripreso dai filmati delle telecamere piazzate in aula dai carabinieri avrebbe in più occasioni molestato. Nelle prescrizioni a carico degli indagati c’è l’assoluto divieto di comunicare, sia personalmente che per interposta persona, attraverso qualsiasi mezzo con persone diverse dai familiari conviventi.

Il problema è che Gerardo De Piano quelle parole le ripete alla mamma del bambino di cinque anni che avrebbe molestato per mesi. La donna sarebbe stata convocata a casa del maestro di religione del figlio, dove oltre allo stesso e alla sorella (l’unica autorizzata a frequentarlo in quanto coabitano, ndr.). Da qui la decisione i i militari della stazione di Solofra, agli ordini del luogotenente Giuseppe Friscuolo, hanno depositato un’informativa urgente alla Procura. E proprio i magistrati che si occupano delle indagini, il sostituto Luigi Iglio, ha chiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone un aggravamento. Successivamente, all’interrogatorio di ieri mattina, si sono aperte le porte del carcere di Bellizzi Irpino.

Il provvedimento è scaturito da un’informativa dei carabinieri della stazione di Solofra, da cui sono state ricostruite le gravissime violazioni da parte dell’indagato alle prescrizioni impostegli con la sotto-posizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari.